Altro che rimedio naturale: l'attività anticancerogena di un estratto di erbe era dovuta a farmaci mescolati nel prodotto
Un prodotto erboristico statunitense, recentemente ritirato dal mercato dalla stessa azienda produttrice, ha rivelato una sorpresa agli scienziati: conteneva tre farmaci al suo interno, due dei quali ben conosciuti per la loro attività anticancerogena.
Il prodotto era chiamato PC-SPES, dove PC sta per cancro della prostata e spes per la parola latina "speranza". Si trattava di un miscuglio di sette erbe medicinali e fu introdotto negli Stati Uniti nel 1996. I primi studi avevano suggerito che questa preparazione potesse effettivamente avere una qualche attività nei confronti di quel tipo di cancro.
Ma nel corso di una ricerca più accurata, pubblicata sul Journal of the National Cancer Institute, è saltato fuori che PC-SPES conteneva l'estrogeno sintetico dietilsilbestrolo, il farmaco antinfiammatorio indomethacin e l'anticoagulante warfarin. Il bello è che le quantità di questi farmaci, dal 1996 al 2001 erano molto varie nei differenti lotti di prodotto. In particolare dopo il '99 erano presenti sempre meno i farmaci dietilsilbestrolo e indomethacin, e queste confezioni di PC-SPES si sono rivelate avere un'attività anticancerogena fino a sei volte inferiore rispetto alle prime, quelle con quantità più alte di farmaci.
I ricercatori fanno notare in particolare che la percentuale di dietilsilbestrolo riscontrata originariamente potrebbe essere stata sufficiente per avere un qualche effetto antitumorale. Come sia avvenuta questa contaminazione da farmaci in un prodotto estratto da erbe è qualcosa di sicuramente difficile da capire.
"Le ricerche sugli estratti di erbe - dice Jeffrey White, del National Cancer Institute, che scrive un commento sulla stessa rivista - sono già abbastanza complicate senza dover anche avere a che fare con il problema aggiuntivo di una potenziale adulterazione dei prodotti".