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Notizia del 26/02/2005

Acido Folico: i consigli alle donne incinte non sono bastati

Da almeno dieci anni è stato dimostrato che la somministrazione di acido folico in gravidanza (ed anche poco prima del concepimento, secondo alcuni) è determinante nel ridurre in modo concreto la percentuale di bambini nati con la spina bifida, un difetto del tubo neurale che nei casi gravi può provocare la paralisi degli arti inferiori.

Fu così lanciata una campagna su vasta scala in modo da far assumere alle mamme in attesa supplementi di acido folico, eppure, secondo una ricerca condotta dal Center for Disease Control and Prevention di Atlanta, negli Stati Uniti, sembra che gli effetti non siano stati quelli attesi.

La ricerca, pubblicata sulla rivista British Medical Journal, ha preso in esame oltre tredici milioni di nascite in Europa ed in Israele dal 1988 al 1998. Per ogni Paese sono stati individuati i casi di spina bifida che si sono verificati, ed è stato esaminato il tipo di campagna informativa che veniva portato avanti.

E' risultato che le sole campagne informative non sono bastate: migliaia e migliaia di casi di spina bifida si sarebbero potuti evitare se tutte le donne avessero seguito le raccomandazioni sull'acido folico. Si tratta di una "opportunità mancata", secondo gli autori, forse dovuta ad una non adeguata diffusione delle regole guida su questo argomento, che magari non hanno convinto neanche i medici. E potrebbe essere il caso di procedere con altri sistemi: aggiungere acido folico agli alimenti, un po' come si fa per il selenio nelle patate.

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