Accoppiamento: negli insetti ride bene chi ride ultimo
Nell'eterna lotta per l'accoppiamento si potrebbe pensare che i maschi arrivati ultimi a conquistare una femmina siano quelli più sfortunati di tutti, invece succede il contrario, almeno nel moscerino della frutta.
Le femmine di questo insetto (una delle forme viventi più studiate della storia) si accoppiano infatti con diversi maschi nel corso di una stagione. Però quasi tutti i discendenti che nasceranno (circa l'80%) avranno il patrimonio genetico dell'ultimo arrivato. Essere gli ultimi nella lista degli appuntamenti di una femmina, in questo caso, è decisamente vantaggioso: saranno generati più figli con la propria eredità genetica.
Inizialmente si pensava che lo sperma del maschio successivo avesse la capacità di distruggere o bloccare gli spermatozoi del moscerino arrivato ad accoppiarsi prima, il tutto naturalmente prima che si siano incontrati con le uova della femmina. Si verificherebbe insomma un "regolamento di conti" tra i diversi spermatozoi, con gli ultimi arrivati che riescono a cavarsela perché nessun altro moscerino si accoppia prima della fecondazione. Ma una ricerca condotta dall'Università di Sheffield, in Gran Bretagna, ha dimostrato che questo non avviene, e quindi esistono altri meccanismi per questa nuova variante degli ultimi che diventano primi.
Ciò che avviene, secondo lo studio pubblicato su Nature, è che lo sperma più vecchio si deteriora, quindi quello che arriva ultimo è il più in forma di tutti e ce la fa a fecondare. Ma bisogna anche considerare che la femmina del moscerino della frutta, durate un accoppiamento, può letteralmente gettare via gli spermatozoi ricevuti da precedenti rapporti. E alcuni maschi sembra riescano più di altri a convincere le loro partner a farlo. Quando si dice saperci fare con le donne.