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Notizia del 20/03/2012

Acceleratore record: nuove prospettive per la medicina e non solo

E' di questi giorni la notizia che un modulo di un nuovo acceleratore di particelle ha raggiunto un record mondiale che apre prospettive importanti per l'impiego nell'energia, nella medicina e nella sicurezza.

L’acceleratore si chiama RFQ (Radio Frequency Quadrupole) ed è stato progettato e realizzato dai Laboratori Nazionali di Legnaro (Padova) dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) assieme all’industria italiana Cinel strumenti scientifici. I test si sono svolti presso i laboratori di Saclay, in Francia.

Si tratta di un acceleratore di particelle di alta intensità unico al mondo; lungo circa 10 metri, è capace di produrre un fascio di protoni di 5 MeV (Mega electron volt) con una potenza di 200 kW concentrata in pochi millimetri quadrati.  Con questo fascio di protoni sarà possibile produrre fasci di neutroni intensi come quelli dei reattori nucleari di ricerca senza bisogno di avere un reattore e quindi senza alcuna produzione di scorie radioattive.

Questi fasci intensi di neutroni hanno molte applicazioni. La più importante è senz'altro quella per la cura dei tumori con nuovi metodi come la Boron Neutron Capture Therapy, che consiste nel far assorbire grandi quantità di boro alle cellule di alcuni tumori diffusi (come il melanoma) e poi colpire con un fascio di neutroni queste cellule. I prodotti delle reazioni nucleari indotte dai neutroni fanno letteralmente esplodere le cellule malate senza danneggiare quelle sane, anche se vicine.

E' poi possibile un utilizzo per la caratterizzazione delle scorie nucleari: esaminando le scorie che sono già state stoccate (vetrificate dentro contenitori, ad esempio) è possibile capire esattamente quale sia la loro composizione. Questo permetterebbe di contenere notevolmente sia i costi del futuro deposito nazionale, sia il successivo confinamento.

 

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