900 milioni di basi nel DNA del pomodoro
Ci sono voluti anni di lavoro, la disponibilità di più di 300 ricercatori in 90 laboratori di 14 paesi, ma, alla fine, il DNA del pomodoro non ha più segreti: tutta la sequenza, lunga circa 900 milioni di basi - poco più di un quarto del genoma umano - è stata decodificata. Il risultato è stato pubblicato con grande risalto sulla rivista Nature.
Il progetto ha visto la partecipazione tra gli italiani di due gruppi del Cnr: uno dell'Istituto di tecnologie biomediche (Itb) di Segrate, l'altro dell'Istituto di genetica vegetale (Igv) di Portici, il cui lavoro ha permesso l'identificazione di molti geni importanti per le caratteristiche organolettiche del vegetale, contribuendo al corretto assemblaggio dell'intero Dna e all'identificazione delle regioni genomiche funzionalmente importanti.
L'analisi della mappa del genoma del pomodoro promette grandi passi avanti nella comprensione della biologia delle piante e della loro storia evolutiva. Il confronto della sequenza del Dna del pomodoro coltivato (Solanum lycopersicum) con le sequenze della specie selvatica progenitrice (Solanum pimpinellifolium) e di altre specie appartenenti alla famiglia delle solanacee (patata, melanzana, peperone, tabacco, etc.) potrebbe rivelare i processi evolutivi che hanno generato la straordinaria diversità di queste piante e la loro capacità di adattarsi agli ecosistemi più diversi.
La mappa del genoma del pomodoro, inoltre, dovrebbe essere di grande aiuto a genetisti e biologi molecolari nell'identificare i geni e le vie intracellulari che regolano specifiche proprietà di questo frutto: il suo sapore, la consistenza, il tempo di maturazione, la resistenza a cambiamenti climatici o all'attacco d'insetti e parassiti.
Questi risultati potrebbero avere impatto, sulla selezione di nuove varietà destinate alla produzione del frutto. Conoscere la posizione dei geni nel genoma e i tratti somatici che essi controllano aiuta a progettare incroci 'mirati': ottenere varietà di pomodoro che assicurino un'elevata qualità, mediante le tecniche tradizionali di riproduzione e selezione delle piante.