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Notizia del 05/09/2002

8 settembre: si misura la velocità della gravità

Tra i tanti effetti previsti dalla Teoria della Relatività di Einstein ce n'è uno che non è stato mai dimostrato in modo diretto: la velocità alla quale si muove la gravità. Ora una particolare combinazione astronomica permetterà di mettere alla prova anche questo.

"Secondo la teoria di Einstein - dice Sergei Kopeikin, dell'Università del Missouri - Columbia - la velocità della gravità dovrebbe essere la stessa di quella della luce. Mentre ci sono prove indirette che puntano in questa direzione, la velocità non è mai stata effettivamente misurata direttamente, e questo è quello che pensiamo di fare ora in un esperimento che non potrà essere ripetuto se non tra dieci anni".

L'esperimento si svolgerà l'8 settembre prossimo, quando l'orbita del pianeta Giove lo porterà a passare in una regione del cielo molto vicina ad un quasar. Naturalmente Giove non sarà certo vicino al quasar in questione, visto che questi oggetti sono situati a distanze di miliardi di anni luce. Si tratterà solo di un allineamento ottico, ma sarà sufficiente per un'osservazione molto particolare.

Attraverso i dieci radiotelescopi del Very Long Baseline Array, distribuiti tra le Isole Vergini e le Hawaii, ed il radiotelescopio da cento metri di Effelsberg, in Germania, verranno seguite le fasi di questo incontro tra Giove ed il quasar.

Ciò che avverrà, e che è stato visto in molte altre occasioni è che la luce proveniente dal quasar, passando vicino a Giove, verrà deviata dal campo gravitazionale del pianeta. Quindi il quasar sembrerà spostarsi nel cielo. Confrontando la sua posizione apparente con quella di altri quasar che si trovano in una zona del cielo più lontana da quella in cui si troverà Giove, gli scienziati pensano di misurare con estrema precisione la deviazione. Effettuando questa osservazione con diversi radiotelescopi, ci si attende di conoscere la velocità alla quale l'effetto gravitazionale di Giove si propagherà nello spazio.

Lo stesso giorno altre prove del genere saranno condotte da scienziati americani e giapponesi. Ma tutti, in fondo, si aspettano tranquillamente che anche questa volta Einstein avrà ragione.

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