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Il satellite Spitzer trova gli ingredienti per la vita nell’Universo “bambino”

Il satellite della NASA Spitzer ha trovato gli ingredienti necessari per la vita in galassie molto lontane, all’epoca in cui l’Universo era molto giovane.

Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA) Grazie al satellite americano Spitzer, gli scienziati hanno potuto rilevare tracce di molecole organiche in galassie lontane, all’epoca in cui l’universo aveva un quarto della sua età attuale di circa 14 miliardi di anni.

Queste molecole complesse, note come IPA, vengono considerate i mattoni fondamentali della vita e sono molto comuni sulla Terra.

Il termine IPA è l’acronimo di Idrocarburi Policiclici Aromatici, una classe numerosa di composti chimici, in cui carbonio e idrogeno sono legati tra loro.

Sulla Terra questi composti si formano nel corso delle combustioni incomplete di prodotti organici come il carbone, il petrolio, il gas o i rifiuti; molti vengono utilizzati per condurre delle ricerche e alcuni vengono sintetizzati artificialmente.

Queste molecole, molto diffuse in galassie come la nostra, giocano un ruolo significativo nella formazione di stelle e pianeti.

Il satellite Spitzer Spitzer è il primo telescopio ad aver osservato la presenza di queste molecole in galassie così vecchie.

Precedenti missioni (Infrared Astronomical Satellite e Infrared Space Observatory) erano state in grado di rilevare la presenza di queste molecole solo in galassie molto vicine alla nostra. Spitzer invece avendo una sensibilità 100 volte superiore, ha portato a termine un’osservazione unica dell’Universo, penetrando in regioni dello spazio inaccessibili ai più potenti telescopi ottici. Infatti in molte regioni dell’Universo ci sono vaste e dense nuvole di gas e polvere che assorbono la luce visibile, rendendo impossibile l’osservazione con i satelliti ottici. La luce infrarossa invece è in grado di oltrepassare queste nuvole, permettendoci di penetrare in regioni di formazione stellare, nei centri delle galassie e in regioni di formazione di sistemi planetari. La luce infrarossa ci fornisce anche informazioni sugli oggetti più freddi nello spazio come alcune stelle molto piccole che sono troppo deboli per essere rilevate grazie alla loro luce visibile, oppure i pianeti extrasolari. Molte molecole nello spazio, incluse queste particolari molecole organiche, hanno un’emissione caratteristica nell’infrarosso.

Lo spettrometro a infrarossi di Spitzer divide la luce infrarossa delle galassie riuscendo a rivelare la presenza di componenti organiche. Queste componenti organiche hanno fornito agli scienziati uno strumento importante per stimare la distanza di queste galassie. Per la prima volta si è potuto misurare una distanza maggiore di 10 miliardi di anni usando le impronte spettrali degli Idrocarburi Policiclici Aromatici.

Poiché la Terra ha approssimativamente 4,5 miliardi di anni, questi materiali organici esistono nell’universo da prima che il nostro pianeta e sistema solare si formassero e potrebbero essere stati perfino i semi del nostro sistema solare.

Spitzer ha trovato componenti organiche in galassie in cui si è avuta un’intensa formazione stellare su un breve periodo di tempo. "Queste componenti complesse ci dicono che, mentre noi vediamo queste galassie, diverse generazioni di stelle si sono già formate” dice il Dr. George Helou del Spitzer Science Center, un coautore di questo studio. E aggiunge: "I pianeti e la vita hanno avuto opportunità di emergere presto nell’universo".

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