È un anticorpo monoclonale con uno schema di somministrazione rivoluzionario: solo due sessioni di infusioni a un anno di distanza l'una dall'altra.
* Fonte galileonet.it
"È come se il sistema immunitario subisse un reset". Spiega così l'effetto dell'anticorpo monoclonale alemtuzumab Giancarlo Comi, direttore del dipartimento neurologico e dell'Istituto di Neurologia sperimentale dell'Ospedale San Raffaele di Milano.
"Dopo la somministrazione le cellule rinascono ma riproducono il fenotipo iniziale, quello che circolava prima dell'avvento del fattore ambientale che ha scatenato la malattia". Alemtuzumab, infatti, colpisce selettivamente la CD52, una proteina presente in grandi quantità sulla superficie delle cellule T e B, causando la loro eliminazione...