Dispositivo elettronico a semiconduttore usato come amplificatore e come interruttore.
Messo a punto nel dicembre 1947 da due ricercatori dei Bell Laboratories negli Stati Uniti, Walter Brattain e John Bardeen, e radicalmente perfezionato all’inizio del 1948 dal loro capo William Shockley, il transistor è il dispositivo che ha rivoluzionato l’elettronica e l’informatica. Per questa invenzione Shockley, Brattain e Bardeen ricevettero il premio Nobel nel 1956.
Il transistor, che può funzionare a tensioni elettriche anche molto basse, fu pensato per sostituire come amplificatore le valvole termoioniche utilizzate ad esempio nelle radio. Si rivelò poi decisivo per avviare l’era della miniaturizzazione dei componenti e della portatilità degli apparecchi.
Così chiamato dai termini TRANSferring reSISTOR, il transistor è composto da un sottilissimo strato di materiale semiconduttore (silicio, per lo più), “drogato”, cioè reso impuro da altri atomi che ne modificano le proprietà conduttrici. Ha tre terminali elettrici: emettitore, collettore e base. Inviando un segnale elettrico alla base, questo risulta amplificato da 30 ad alcune centinaia di volte sul collettore. Data la sua altissima velocità di reazione, consente commutazioni molto rapide nei circuiti e per questo è stato determinante nello sviluppo dei computer.