Il termine
I tannini sono contenuti in natura nella corteccia di alcuni alberi ( soprattutto castagno, quercia e sommaco), in diversi frutti e nelle foglie ( in quelle del tè sono abbondanti e ne colorano l'infuso). La maggiore concentrazione è tuttavia nelle galle, cioè in quelle escrescenze di consistenza carnosa che si formano su rami e foglie come reazione a un trauma, per esempio alle lesioni causate da parassiti o da insetti.
I tannini contengono molecole, tra cui i poliidrossifenoli, in grado di coagulare le sostanze proteiche, che diventano insolubili e non soggette alla putrefazione. Questa caratteristica viene sfruttata per esempio nella concia delle pelli.
I tannini trovano anche uso nella tintura dei tessuti e in alcuni passaggi della produzione del vino e della birra.