Piante che ricevono per innesto parti di altri vegetali con cui condividono caratteri di affinità di specie.
Le parti innestate, dette marze, una volta avvenuta la saldatura continuano normalmente il loro sviluppo sul soggetto ricevente, pur mantenendo la loro individualità genetica.
Nel nuovo individuo che si forma, il portainnesti fornisce il supporto meccanico di sostegno e le radici, cui spettano le funzioni di assorbimento. Le marze vanno a costituire o completare la chioma, che deve provvedere alle funzioni di elaborazione della linfa grezza.
Le due parti si influenzano reciprocamente: ad esempio, le radici sono tanto più sviluppate quanto più è sviluppata la chioma, e viceversa. Il portainnesto può influenzare la taglia dei frutti, con effetti nanificanti, o l'epoca della entrata in produzione.
Come portainnesto di regola si usano piante resistenti alle malattie e ben adattate all'ambiente di allevamento.
L'innesto è una pratica molto usata in frutticoltura per diffondere velocemente una cultivar quando questa presenta buone attitudini produttive, sia quantitative che qualitative.
Si usa anche per rinvigorire un albero o per rimediare ai danni dovuti ad attacchi di malattie o insetti o all'azione di agenti atmosferici (grandine, gelo).