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Notizia del 02/07/2004

Mamme senza paura: il coraggio in un ormone?

Gattini salvati dalle fiamme dalla mamma eroica che si butta nel fuoco. Uccelli femmina che attaccano nemici paurosi pur di salvare i loro piccoli. La natura ci ha insegnato a non metterci mai tra una madre ed i suoi figli piccoli, ma qual è il meccanismo biologico che rende le mamme così coraggiose?

All'Università del Wisconsin, a Madison, pensano di aver trovato una risposta plausibile. C'è un peptide (una molecola formata da aminoacidi, ma non abbastanza grande da essere classificata come proteina) che ha un'azione ormonale sul cervello, intervenendo proprio nel campo della paura e dell'ansietà. A quanto pare, secondo i risultati di un esperimento che gli scienziati americani hanno pubblicato sulla rivista Behvioural Neuroscience, un basso livello di questo ormone (chiamato CRH), provoca una mancanza di paura nei topolini femmina che stanno allattando.

"Sappiamo da tempo - dice Stephen Gammie, principale autore dello studio - che durante l'allattamento c'è una riduzione di paure ed ansie. Forse è proprio questa situazione che consente ad una mamma di esporsi ad un pericolo che normalmente provocherebbe solo paura".

L'esperimento condotto all'università del Wisconsin ha coinvolto un certo numero di topi femmina che avevano da poco avuto figli. Metà di loro ha ricevuto iniezioni di ormone CRH, l'altra metà solo iniezioni di soluzione fisiologica (il cosiddetto gruppo di controllo).

Poi nella gabbia dov'erano le madri con i piccoli è stato introdotto un topo maschio. Bisogna considerare che questa è una situazione pericolosa: a volte i maschi mangiano i piccoli. Quindi le mamme normalmente reagiscono con violenza attaccando l'intruso anche se può rivelarsi una lotta suicida.

E' stato il momento in cui si è visto l'effetto dell'ormone. Le femmine che ne avevano ricevuto dosi alte sono state ferme mentre entrava il maschio, anzi, sembravano averne decisamente paura. Quelle in cui era stata iniettata solo la soluzione fisiologica, senza ormone, hanno invece reagito con coraggio e forte determinazione.

"Un basso livello di CRH - commenta Gammie - sembra essere una componente fondamentale dell'aggressività materna e dell'istinto di protezione".

La ricerca potrebbe collegarsi con aspetti molto più pratici della medicina. "La depressione post- parto nella razza umana - dice infatti lo scienziato - è stata messa in relazione con alti livelli di CRH".

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