Una delle linee evolutive attraverso le quali le piante spontanee hanno acquisito caratteristiche utili all'uomo e sono state destinate perciò alla coltivazione.
L'ibridazione interspecifica è in natura l'incrocio tra specie distinte, ovvero con differente classificazione tassonomica. I relativi patrimoni genetici sono diversi e risultano pertanto complesse le generazioni che ne derivano, frutto dell'interazione dei geni.
Non sempre il risultato dell'incrocio è in grado di superare la selezione naturale, e quindi non viene scelto e mantenuto dall'uomo. I tipi che invece presentano la maggioranza di caratteri utili o interessanti per le attività umane vengono mantenuti grazie alle colture.
Nel campo dell'allevamento vegetale l'ibridazione è una tecnica che consiste nello scegliere soggetti (genitori) aventi ciascuno caratteri notevoli e nel farli incrociare, allo scopo di riunire in un soggetto figlio i caratteri desiderati. Successivi incroci potranno portare ad una esaltazione dei caratteri prescelti.
Il risultato non è matematicamente certo perché nell'incrocio interagiscono molte variabili che lo possono far evolvere diversamente: segregazione, ricombinazioni, penetranze, espressività, ambiente.