Si tratta di un raggruppamento convenzionale di stelle che individua una determinata zona sulla volta celeste.
Gli antichi credevano che le stelle fossero luci fisse alla volta celeste. I popoli della Mesopotamia sono stati i primi a cimentarsi nell'individuazione delle costellazioni; poi queste conoscenze si diffusero in Egitto e in Grecia, dove la tradizione originaria si arricchì del patrimonio mitologico locale. L'umanità ha da sempre proiettato i suoi miti, le sue credenze, le speranze e le paure nel cielo.
Fu l'astronomo alessandrino Claudio Tolomeo, nel II secolo dopo Cristo, che organizzò più di mille stelle fisse in 48 costellazioni, in una forma che venne accettata fino al Medioevo. Nel 1718 l'inglese Edmund Halley, studiando le posizioni delle stelle fisse, comprese che le loro posizioni relative mutano poco alla volta. Più di cento anni prima, nel 1596, il tedesco Fabricius aveva stabilito che la luminosità di Mira (una stella della costellazione della Balena) è variabile. Nel 1838 tale differenza venne osservata da diversi astronomi, tra cui il tedesco Friedrich Wilhelm Bessel, che aprì la strada alla misurazione della distanza fra la Terra e le stelle più vicine.
Attorno al 1925, le costellazioni furono fissate nel numero di 88: 48 sono le costellazioni tolemaiche; le altre sono quelle man mano stabilite a partire dall'Era moderna.