Dossier

Il bello della scoperta

Una dimostrazione facile. In teoria

Tutti sanno che la Terra ruota su se stessa. Ma se vi chiedessero di dimostrarlo, sareste in grado di farlo? Non è poi così semplice. Pensate che poco più di centocinquant’anni fa, tre secoli dopo che Copernico aveva smentito Aristotele riguardo alla fissità della Terra nell’Universo, nessuno aveva ancora saputo mostrare in modo convincente la rotazione terrestre.

Foucault ci riuscì sfruttando la sua curiosità e la sua ingegnosità. La bellezza dell’esperienza del pendolo sta proprio nell’aver svelato in modo plateale e comprensibile ciò che molti avevano cercato per anni.

Circa due secoli prima un allievo di Galileo, Vincenzo Viviani, aveva osservato lo stesso fenomeno ed era arrivato alla conclusione opposta, che cioè ci dovesse essere una forza che faceva ruotare il piano di oscillazione del pendolo.

In realtà la causa che lo fa variare, la rotazione terrestre, è la stessa che nel nostro emisfero devia verso destra i venti e le correnti oceaniche mentre li fa girare verso sinistra nell’emisfero Sud, influenzando così il clima. L’effetto deve essere tenuto in considerazione anche dai piloti di aereo per non atterrare a Ovest del punto previsto.

La proprietà di mantenere invariato il proprio piano di rotazione fu sfruttata da Foucault anche per ideare il giroscopio, strumento che sta alla base della girobussola, il principale sistema di navigazione marittima e aerea usato fino ai giorni nostri, sostituito solo parzialmente dal GPS. Si tratta essenzialmente di una trottola in rapida rotazione, che, proprio come il giocattolo, tende a resistere a cambiamenti del proprio asse. Il giroscopio, attraverso un quadrante graduato, può quindi indicare le deviazioni, rispetto alla posizione iniziale, del mezzo su cui è installato.

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