Dossier

Il fumo di sigaretta

Un po’ di statistica

Campagna anti fumo - Even the best cigarette can be your tomb La nicotina è tra le sostanze quella che crea maggior dipendenza: come dimostrano le statistiche del National Institute of Medicine degli Stati Uniti, circa un terzo delle persone che fumano diventano dipendenti.

Una persona che fuma regolarmente raddoppia il proprio rischio di morire prima dei 65 anni. Le cause sono molteplici: ai primi posti il cancro e le malattie cardiovascolari.

In generale, i tumori più frequenti colpiscono seno, polmoni, prostata e intestino (colon/retto). Il tumore ai polmoni, attualmente quello a più alta letalità, è responsabile del 30% dei morti per tumore. A questo proposito è importante evidenziare come il 90% dei casi di tumore al polmone sono correlati al fumo.

Il carcinoma a cellule squamose della testa e del collo (cancro della bocca, della laringe e della faringe) sono correlati per l’80-90% dei casi al fumo di sigarette.

Questo tipo di tumore si stima si presenti con un incidenza nel mondo di 500.000 casi ogni anno, ed è la terza forma di cancro più comune fra gli uomini, e la quarta fra le donne. Circa il 47% delle persone che sviluppano questo tumore muoiono entro 5 anni dall’insorgenza.

L’incidenza di questo tipo di cancro è direttamente proporzionale alla quantità di fumo assunto, e il rischio aumenta notevolmente se si aggiunge anche l’alcol.

Dopo questo bollettino di guerra, una notizia positiva: smettere di fumare ha un effetto importante sulla prevenzione dei tumori e delle altre malattie correlate, anche per un fumatore pesante che fuma da molti anni.

L’epidemiologia dimostra che soggetti che hanno smesso di fumare da oltre dieci anni annullano il proprio rischio di contrarre malattia dovuto al fumo.

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