Dossier

La ricerca sulle staminali: risultati, prospettive, prerequisiti - Parte I

Trasferimento somatico nucleare

Nuove opportunità per la medicina e la biologia provengono dalla capacità di derivare cellule staminali embrionali da embrioni artificiali, creati in vitro usando una tecnica chiamata trasferimento nucleare di cellule somatiche, e dalla possibilità di controllare il differenziamento in tutti i tipi cellulari dell’organismo adulto.

Il trasferimento nucleare prevede la rimozione delle informazioni genetiche presenti in un uovo non fertilizzato e la sostituzione con il materiale genetico proveniente da una cellula presa dal corpo (o soma, da cui il termine cellule somatiche), per esempio, di un paziente. Nel caso di persone che soffrono di malattie ereditarie, l’embrione risultante avrebbe le stesse caratteristiche genetiche del paziente, così come anche le cellule staminali derivate dall’embrione risultante. Le cellule staminali potrebbero essere fatte differenziare nelle stesse tipologie delle cellule affette dalla malattia, in modo che mostrino tutte le caratteristiche tipiche delle cellule malate del paziente.

Una volta che il metodo sarà sviluppato, diventerà possibile studiare le malattie genetiche umane in un modo completamente nuovo. Questo approccio ha la potenzialità di fornire nuove opportunità – non disponibili con altri sistemi – per studiare le malattie ereditarie in cui la causa genetica non è stata identificata. Un esempio è la famiglia di malattie note con il nome di malattia dei motoneuroni (MND), quali la sclerosi laterale amiotrofica (ALS) e la Sindrome di Lou Gehrig, che sarà utilizzata come esempio nei prossimi paragrafi.

Capitolo a cura di: Ian Wilmut, Centre for Regenerative Medicine, The Queen’s Medical Research Institute, University of Edimburgh, United Kingdom.

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