Scintigrafia
La scintigrafia utilizza la radioattività del tecnezio per diagnosticare la presenza di un tumore o le sue metastasi oppure per studiare il funzionamento del cuore o del fegato o per verificare la presenza di un embolo che ostruisce un vaso sanguigno. Le immagini che fornisce non sono nitide, ma danno informazioni, oltre che sulla forma degli organi, anche sul loro funzionamento. Con un’unica iniezione di tracciante radioattivo si può anche studiare tutto il corpo. La radioattività è debole e quindi non pericolosa, e la sostanza radioattiva è eliminata entro qualche giorno.
Come funziona
Il tecnezio è la sostanza radioattiva che generalmente viene utilizzata come tracciante. Viene inserito nelle molecole di sostanze assimilate dal tessuto da indagare e quindi il preparato viene iniettato o somministrato per bocca. Ad esempio, volendo studiare le ossa, il tecnezio viene unito a molecole contenenti fosfato, che è un elemento base nella formazione delle ossa. Il composto molecole fosfatate-tecnezio, dopo essere stato iniettato, si fissa sulle ossa. Essendo radioattivo, il tecnezio emette raggi gamma che sono rivelati da uno speciale scanner, la gamma-camera, che si muove lentamente al di sopra del paziente disteso. Le molecole marcate con il tecnezio appaiono sullo schermo di un computer come punti scintillanti. Se c’è una concentrazione anomala di punti su un osso, il medico ne deduce una iperattività, spesso sinonimo di lesione o malattia.