Dossier

Le immagini che aiutano la medicina

Radiografia

Nata più di cento anni fa, la radiografia è la più semplice e la più consolidata delle tecniche di diagnostica per immagini. Ed è anche la più economica. E’ adatta a studiare le ossa e i polmoni, mentre per gli altri organi le immagini mancano di precisione.

I raggi X sono una radiazione ionizzante che non è innocua per il nostro organismo, per questo le radiografie vengono evitate ai bambini e alle donne incinte. Per tutti gli altri, le dosi massime di esposizione sono fissate per legge in modo da non risultare pericolose per la salute.

La radiografia non è semplice da interpretare come sembra: il medico deve distinguere fra i vari livelli di grigio le forme (tridimensionali) del corpo proiettate sul piano (a due dimensioni) della lastra. La difficoltà sta perciò nel distinguere i vari livelli di profondità.

In alcuni casi, come nell’angiografia (l’esame radiologico che permette di visualizzare i vasi sanguigni), per vedere meglio un organo che non si differenzia molto da quelli circostanti, viene iniettato al paziente un liquido di contrasto radio-opaco che assorbe la radiazione e aumenta il contrasto.

I raggi X sono utilizzati anche nella mammografia, l’esame che rivela i tumori al seno.

Come funziona

I raggi X emessi dalla macchina passano attraverso il corpo del paziente dove vengono più o meno attenuati a seconda del tessuto che attraversano. I raggi che non sono assorbiti dal corpo impressionano la pellicola che si trova dietro. Perciò, in corrispondenza degli organi molto densi come le ossa, che lasciano passare pochi raggi, la lastra sarà bianca, mentre strutture poco dense come l’aria contenuta nei polmoni o nell’intestino lasciano passare molti raggi e appaiono perciò scure.

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