Dossier

L'Ictus: cosa è e come si cura. Nuove prospettive terapeutiche

Nuovi impulsi: verso una terapia con le cellule staminali

Studi neuroscientifici nei modelli animali e nei pazienti hanno portato nuovo entusiasmo nella ricerca di terapie innovative per la riabilitazione nei soggetti affetti da ictus. La ricerca scientifica sta aprendo le porte a nuovi approcci per la cura dei traumi cerebrali, questi includono l’iniezione intravenosa di cellule staminali mesenchimali autologhe (cioè appartenenti al paziente) circa 40 giorni dopo il verificarsi dell’ictus e l’impianto di cellule nervose umane alla base delle zone infartuate. Nei diversi trials clinici, la speranza offerta dai trattamenti con cellule staminali è molto forte. Ma complicati sono anche gli aspetti etici e deontologici dell'uso di questi metodi.

Spesso si usano queste terapie innovative, soprattutto in paesi con pochi controlli, non con i dovuti iter scientifici. Ad esempio, alcuni laboratori in oriente, europei, russi e sudamericani offrono iniezioni intraspinali e intracerebrali di cellule fetali, estratti di bulbo olfattivo e altri tipi di cellule non ben specificati. Questo tipo di intervento (mai pubblicato su riviste scientifiche internazionali) ictus3 derivano dall’interpretazione dei dati ottenuti nei modelli animali. I pazienti trattati in questo modo hanno denunciato un recupero della funzionalità pochi giorni dopo l’intervento: dati di questo tipo vanno però considerati con scetticismo in quanto derivanti da studi relativamente superficiali e mai pubblicati; i benefici osservati inizialmente potrebbero essere dovuti a cause non correlate alla rigenerazione nervosa ma a eventi collaterali non necessariamente positivi a lungo termine.

La maggior parte di questi dati non hanno valore medico o scientifico perché condotti senza applicare criteri di selezione dei pazienti da sottoporre a trattamento e, soprattutto, senza misure standardizzate nelle procedure e nell’interpretazione dei dati. Le associazioni internazionali di neurochirurghi si sono schierate contro questo tipo di intervento che viene praticato riproducendo le condizioni sperimentali osservate per i modelli animali, senza informare i pazienti sui rischi e i benefici connessi all’intervento, perciò senza rispettare l’etica professionale. Gli scienziati che offrono queste terapie ribattono sostenendo di accendere in questo modo le speranze di molti pazienti, seppur bypassando le normali ma infinite fasi sperimentali dei trials clinici a favore di una terapia sperimentale i cui effetti non sono ancora stati studiati approfonditamente.(dati tratti da un articolo di Bruce Dobkin, famoso neurologo dell'Università della California e pubblicati sulla rivista internazionale Developmental Neurobiology)

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