Dossier

Cinquant’anni di DNA – Parte I

Non esistono razze umane

La differenza genetica all’interno della specie umana è decisamente inferiore a quella che si osserva nelle scimmie, dove è facile stabilire l’esistenza delle razze. Inoltre, le caratteristiche genetiche che determinano i caratteri utilizzati per distinguere le razze umane non mostrano una particolare ricorrenza all’interno delle etnie. L’analisi dei diversi blocchi ha dimostrato come questi siano più diversi tra persone appartenenti alla stessa etnia, rispetto a quello che si osserva confrontando etnie diverse. Geneticamente parlando sono più diversi due italiani che un italiano e un africano presi a caso: si può affermare quindi senza ombra di dubbio che nella specie umana non esistono razze dal punto di vista genetico.

Su questo fronte, si fa sempre più strada l’idea che la visione corretta non sia quella di dividere la popolazione umana in razze od etnia, ma di considerare ogni singolo individuo come un contenitore di variabilità genetica a sé stante, che gli deriva dalla storia della propria evoluzione e migrazione e dall’origine comune con tutti gli altri membri della comunità umana.

La ricerca in questo settore procede identificando e studiando i gene che si sono affermati nell’evoluzione umana rendendoli diversi dalle scimmie, cioè per arrivare ad ipotizzare cosa ha causato dal punto di vista genetico la divergenza dal cosiddetto anello mancante.

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