Dossier

La lotta contro il rumore e l’inquinamento acustico si combatte su più fronti. Se da un lato infatti la normativa vigente ha varato un piano di interventi volto a contenere o abbassare le emissioni sonore all’origine (si pensi in questo caso ai provvedimenti presi per la riduzione del rumore prodotto da auto, treni e aerei), dall’altro l’adozione di particolari accorgimenti a livello di gestione ambientale e progettazione consente di difendersi da eventi sonori disturbanti occasionali o reiterati nel tempo. In quest’ultimo caso ci sono due modi distinti di gestire e controllare il rumore: impedendo la sua propagazione da un ambiente a un altro oppure mettendo in condizione l’ambiente di “annullare” l’emissione sonora disturbante. Il primo sistema prende il nome di fonoisolamento e comprende i materiali, i mezzi e le operazioni che determinano la capacità di un manufatto di impedire il passaggio di suoni dal suo interno all’esterno e viceversa. Il secondo invece riguarda i materiali, i mezzi e le operazioni che permettono a un manufatto di annullare l’emissione rumorosa all’atto della propagazione dal suo interno all’esterno e viceversa. Tale sistema prende il nome di fonoassorbimento.

Il fonoisolamento è utilizzato soprattutto nella realizzazione di edifici a uso civile e industriale. In questo caso i muri perimetrali, la pavimentazione, il soffitto, i tetti e gli infissi sono costruiti utilizzando blocchi, pannelli e feltri di materiali come lana di vetro, fibre minerali e sintetiche, legno e sughero cementati con particolari miscele, malte e intonaci studiati per impedire la propagazione del rumore di natura aerea o da impatto. Il fonoisolamento ha molteplici valenze: applicato a fabbriche e manifatture evita che il rumore della produzione si trasmetta oltre il perimetro dell’edificio, mentre impiegato nella costruzione di abitazioni civili rende le case protette dalle emissioni sonore provenienti dall’esterno e, nello stesso tempo, impedisce che i rumori domestici si propaghino lungo le strutture e si trasmettano alle residenze vicine o a eventuali alloggi adiacenti.

Il fonoassorbimento, oltre ai sopra citati impieghi in ambito civile e industriale, trova grande applicazione nella realizzazione delle cosiddette barriere antirumore che separano strade, autostrade e ferrovie dai centri abitati. Tali barriere, progettate per resistere all’azione degli agenti atmosferici, sono realizzate in alluminio, legno, calcestruzzo alleggerito e terra. Allo stesso principio rispondono anche gli asfalti detti appunto fonoassorbenti e che sono impiegati nei centri urbani per ridurre le emissioni acustiche prodotte dal traffico.