Dossier

Memorizzare e archiviare

Memorie senza futuro?

Tutta l’informazione custodita sui vari supporti contribuisce a formare la memoria collettiva dell’umanità. Per quanto tempo però i dati registrati possono sopravvivere? Una pergamena può durare anche tremila anni, un libro di carta anche solo due - trecento anni, un file su un floppy disk circa dieci anni. E il problema non è solo di conservazione del supporto, ma anche di lettura: mentre sono pochissimi i testi scritti che non sappiamo decifrare, la maggior parte delle registrazioni degli ultimi cento anni ha bisogno di un apposito lettore e moltissimi documenti recenti sono illeggibili perché non si trova più un riproduttore adeguato. Molte traduzioni computerizzate di atti dei tribunali, di giornali e libri rischiano attualmente di andare perdute perché i computer non riconoscono più le versioni più vecchie dei programmi o il formato dei supporti. E lo stesso potrebbe accadere per fotografie e filmati. Le pellicole durano fino a 150 anni e non necessitano di particolari accorgimenti per la lettura se non un po’ di luce; le foto e le riprese digitali possono anche rimanere per mille anni su una memory card, ma fra qualche decina di anni si troveranno ancora apparecchiature in grado di visualizzarle? E che dire delle registrazioni sonore? Il vecchio disco di vinile, che tra l’altro non si deteriora per almeno mille anni, si può facilmente riascoltare facendolo girare e appoggiandovi la punta di uno spillo infilato in un bicchiere di carta, molto più complesso risulterebbe invece ricostruire un lettore per CD.

Il problema della conservazione e della leggibilità di questa massa di dati assilla le biblioteche e gli archivi e l’unico modo per cercare di farvi fronte pare essere quello di cercare di duplicare il più possibile l’informazione su supporti tecnologicamente aggiornati, sfruttando la riduzione dei costi delle unità di memoria. L’informazione che giungerà ai nostri discendenti è nelle mani di coloro a cui sono affidati questi documenti, come agli amanuensi mille anni fa la storia affidò la trasmissione del sapere dell’antichità.

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