Dossier

Macchine agricole all'avanguardia

Macchine agricole e difesa dell'ambiente

L’agricoltura ha modificato il suolo

Il suolo è un sistema molto complesso, che comprende delle particelle solide, acqua e aria. Dal giusto rapporto tra queste tre componenti dipende la vita degli organismi vegetali che vi affondano le radici, dei microrganismi che lo abitano e degli animali che ci vivono sopra e dentro.

Gli agenti naturali, come la pioggia, il gelo e il vento, in tempi lunghissimi portano delle modifiche al suolo. Lo spaccano, lo disgregano, lo erodono.

L’uomo, da quando ha iniziato a praticare delle attività produttive e in particolare l’agricoltura, ha profondamente cambiato, in tempi molto più brevi di quanto fa la natura, le caratteristiche dei suoli, per trasformarli in terreni coltivabili.

Gli esempi non mancano già nel passato, quando si fecero dei grandi disboscamenti per ottenere nuove aree da mettere in coltura.

Oggi è sufficiente osservare la realtà quotidiana: quando si fa la raccolta di un campo di grano, si asporta un grosso quantitativo di sostanza organica, che perciò non torna al terreno, come succederebbe alla fine del normale ciclo vitale delle piante (la somministrazione di fertilizzanti naturali o chimici solo in parte integra questa perdita).

Quando si ricorre all’irrigazione, si aggiunge artificialmente dell’acqua a quella presente nel terreno o che vi arriva con le precipitazioni; per combattere le malattie delle piante e per avere raccolti più abbondanti si spargono sostanze chimiche che, per qualità e quantità, diventano degli inquinanti.

Con la massiccia introduzione della meccanizzazione per la lavorazione e la coltivazione dei terreni si è aggiunto un altro elemento che modifica la struttura originaria del terreno: gli elevati pesi delle macchine agricole. Come qualsiasi materiale solido, il terreno ha la capacità di sopportare i carichi, deformandosi. Se però la deformazione è notevole e costante, la struttura si modifica in modo irreversibile.

Le profonde impronte lasciate da una macchina agricola pesante sul terreno

Profondi cambiamenti sono infine intervenuti, negli ultimi 60 anni, con l’adozione dell’agricoltura intensiva, che è sinonimo di alte produzioni su piccole superfici. Al suo successo ha largamente contribuito la ricerca nel campo della genetica vegetale e le relative applicazioni pratiche, come le tecniche di selezione ed ibridazione, che hanno portato ad un rapido miglioramento sia della qualità che della quantità dei raccolti.

L’industria moderna ha messo a disposizione dell’attività agricola nuovi mezzi per produrre di più, essenzialmente antiparassitari di sintesi e fertilizzanti chimici. Distribuiti con adeguate attrezzature, sono questi sicuramente i fattori che più hanno contribuito al suo successo, ma che nello stesso tempo hanno aggravato il livello di inquinamento ambientale.

L’uomo cerca nuovi modelli di agricoltura

Da qualche decennio, da quando sono divenuti evidenti i danni e i rischi legati all’uso esagerato di fattori di produzione come gli antiparassitari e fertilizzanti, le istituzioni internazionali e nazionali hanno incominciato ad emanare leggi e regolamenti per un loro uso più disciplinato.

Parallelamente è iniziata la ricerca di soluzioni alternative ai metodi tradizionali. Un indirizzo particolarmente interessante è rappresentato dalla cosiddetta agricoltura di precisione.

La sua nascita è stata possibile grazie al felice connubio tra conoscenze tecniche all’avanguardia e un nuovo approccio ai metodi di produzione. Prevede l’utilizzo di particolari tecnologie e metodiche che, applicate in pieno campo, hanno come obiettivo quello di trattare in modo differenziato aree di terreno che presentano differenti caratteristiche produttive.

Nell’agricoltura di precisione il suolo viene perciò considerato come un fattore variabile della produzione e non un semplice substrato omogeneo.

Si tratta di uno strumento che permette all’agricoltore di gestire l’azienda in un modo nuovo, perché consente di ridurre i costi di produzione e garantisce un maggior rispetto dell'ambiente, con due importanti conseguenze:

- l’uso ragionato e limitato di quei fattori di produzione, come fertilizzanti ed antiparassitari, che, per lungo tempo, sono stati utilizzati in modo approssimativo, creando gravi problemi di accumulo nel terreno e nell'acqua.

- l’ ottenimento di prodotti agricoli sani – cereali, frutta, ortaggi – e sempre meno inquinati.

L'agricoltura di precisione richiede delle “precise” conoscenze per essere convenientemente applicata. Innanzi tutto deve essere preceduta da alcune osservazioni in campo che riguardano le caratteristiche fisico – chimiche del terreno (come struttura e tessitura) e la fertilità, il tipo e la diffusione delle piante infestanti e dei parassiti normalmente presenti, le rese produttive in un certo periodo di anni.

Solo una attenta valutazione di come variano, e se variano, questi fattori può giustificare il ricorso all'agricoltura di precisione. Quando, per esempio, si rilevano dati sufficientemente uniformi, cambiare il metodo tradizionale, che dà buoni risultati, con quello nuovo, può anche essere antieconomico, perché occorre investire in nuove attrezzature.

In questi casi, un'analisi del terreno che serve per scoprire eventuali carenze o la regolazione delle macchine, troppo spesso sottovalutata, può già garantire dei sostanziali miglioramenti.

L’adozione dell’elettronica, che ha fatto il suo ingresso nel settore della meccanizzazione agricola da oltre vent'anni, ha stimolato la messa a punto, da parte dei ricercatori, di sistemi di controllo e di software finalizzati a migliorare la qualità ed aumentare la produttività delle coltivazioni.

Si sono messi a punto sistemi elettronici per le macchine tradizionali (come i trattori o le macchine operatrici) che possono essere così equipaggiate con “elementi intelligenti”, capaci di monitorarne le condizioni operative e di funzionamento.

Parallelamente a questi, si è sviluppata la ricerca e la realizzazione di macchine altamente innovative, di tipo robotizzato, in cui l’uomo esegue unicamente una supervisione ma non interviene direttamente nel funzionamento.

Forte di questo nuovo supporto, è cresciuta e si è sviluppata la possibilità di adottare nuove tecniche colturali, in grado di soddisfare le reali esigenze del terreno e delle colture, per le concimazioni, e di ridurre al minimo l’apporto di sostanze inquinanti, per i trattamenti antiparassitari.

Nel complesso, dunque, l’agricoltura di precisione può disporre oggi della tecnica e dei mezzi idonei per somministrare le sostanze utili alle colture con applicazioni a dosi variabili, né più né meno di quanto necessario.

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