Dossier

Piero Fogliati Poeta della luce

Macchina per produrre fantasmi - 1965

Nell’ambito dei progetti della Città Fantastica la “Macchina per produrre fantasmi” è la realizzazione, in dimensioni espositive, del Dispositivo per la decorazione dei cieli. In quest’opera viene creato uno schermo circolare pressoché immateriale sul quale viene proiettata un’immagine luminosa elaborata dall’artista. Quest’immagine appare e scompare lentamente ed essendo indispensabile l’installazione dell’opera in un ambiente buio, si ha l’impressione di vedere effettivamente delle presenze apparire nel vuoto. Questo schermo trasparente, sul quale si visualizza l’immagine, è prodotto dalla rotazione rapida di quattro esili bacchette di colore bianco fissate ad un rotore a disco centrale e distanziate tra loro di 90 gradi così da formare una croce.

Mostra Fogliati Macchina per produrre fantasmi

La rotazione delle bacchette è ottenuta mediante un motore elettrico. Il passaggio ciclico delle bacchette ad una velocità elevata nella propria porzione di spazio crea la formazione di questo schermo circolare avente raggio la misura di una singola bacchetta. Questo è dovuto all’impossibilità dell’occhio umano di percepire il moto delle bacchette oltre una certa velocità. Ogni singola bacchetta, quindi, riceverà e rifletterà una parte dell’immagine proiettata che verrà ricostruita nel suo insieme dal rapido passaggio di tutte e quattro. La nostra percezione trasmette al nostro centro nervoso l’insieme di questi frammenti dell’immagine riflessa di volta in volta da ciascuna bacchetta che viene ricostruita in maniera integrale nella nostra mente.

Quest’opera, datata 1965, è la prima che presenta la realizzazione di un esito luminoso immateriale sospeso nel vuoto. Qui l’immagine di luce è ancora percepita nello stesso tempo e in maniera identica per ogni spettatore, ma da questo primo risultato Fogliati sarà stimolato per una ricerca ancora più mirata verso la realizzazione di un opera che presenti un esito immateriale, sospeso nel vuoto, separato dal mezzo riflettente e fruito soggettivamente.

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