Dossier

A momentary Iapse of science: l'immaginario scientifico e l'arte dei Pink Floyd

Letture e visioni

Ecco una carrellata, inevitabilmente incompleta, di libri, DVD, siti web da affiancare agli album per un approccio multimediale alle storie e alla musica dei Pink Floyd.

Pink Floyd, primi concerti Un classico sulla storia del gruppo è il libro di Nicholas Schaffner Pink Floyd - Uno scrigno di segreti, Arcana Editrice, 1993 (titolo orginale: Saucerful of Secrets - The Pink Floyd Odyssey). Schaffner dà molto spazio al periodo psichedelico dominato da Syd Barrett, con una miriade di retroscena e aneddoti anche nell'ambito della produzione e del managment della band. Ha solo due limitazioni sostanziali: la mancanza di un'elemento indispensabile quando si parla di Pink Floyd, le immagini, e il fatto di essere stato scritto poco prima dell'uscita di The Division Bell, l'ultimo album del 1994.

Rick Wright 2 Per saperne di più proprio sui Pink Floyd di oggi e soprattutto sul significato di alcuni pezzi, spesso difficile da riconoscere dal solo ascolto, c'è un'edizione integrale molto interessante della discografia, aggiornata fino alla raccolta Echoes dei nostri giorni. Si tratta di Le canzoni dei Pink Floyd - Editori Riuniti, 2002, di Christian Diemoz con tutti i testi tradotti e commentati. Sul libro di Diemoz si possono trovare molte informazioni su The Division Bell e sul ruolo di Gilmour e Wright nei Pink Floyd di oggi.

Nick Mason primo piano 2 Recentissima, la prima autobiografia dei Pink Floyd l'ha scritta il batterista Nick Mason: Inside Out, Rizzoli, 2004. La sua è senza dubbio una visuale particolare: non è mai stato il leader, non ha quasi mai contribuito alla composizione dei pezzi, ma come tutti i batteristi è un elemento essenziale nell'equilibrio della band. Soprattutto, è stato l'unico ad essere sempre parte del gruppo in tutti e tre i periodi della loro carriera (Wright uscì dalla band per qualche tempo all'epoca di The Wall): gli esordi e la fama con la leadership di Barrett, la consacrazione mondiale con Gilmour nell'era di Waters, il ritorno senza Waters da A Momentary Lapse of Reason fino ad oggi. Anche Mason, come Nicholas Schaffner, dedica molto spazio agli anni sessanta, quando i neonati Pink Floyd riuscivano a malapena a sbarcare il lunario oscillando da un produttore all'altro, tra le bizze di Barrett, le sperimentazioni nei primi light show e le lunghissime improvvisazioni nei locali affollati da hippies e allucinati di vario genere, dove Syd dilatava a dismisura le versioni originali dei brani. Ma diversamente da quello di Schaffner, il punto di vista dallo sgabello del batterista può dare una visuale dall'interno che rende il libro particolarmente interessante. Mason non ha risparmiato con le foto: numerosissime quelle inedite, compresa una toccante immagine di un uomo grasso e rasato, ai tempi delle registrazioni della splendida Shine On, You Crazy Diamond. I Floyd ricorderanno sempre con grande amarezza di non essere riusciti a riconoscere subito in quel bizzarro signore, che si presentò negli Studios con uno spazzolino da denti nel taschino, il loro vecchio amico Syd Barrett.

Una miriade di immagini e materiale biografico, discografico e di contorno al mondo dei Pink Floyd si può trovare nei numerosi siti creati da professionisti e da semplici appassionati. Dal sito ufficiale dei Pink Floyd, al fornitissimo www.pinkfloyd-co.com, fonte di quasi tutte le immagini di questo dossier. Passando per brain-damage, la fanzine Hey You, di Christian Diemoz e l'ottimo, già segnalato, angelfire.

live in pompeii - copertina In un discorso multimediale non potevano mancare i DVD. Dal classico, impressionante, Live at Pompeii del regista Adrian Maben, arricchito con numerosi riferimenti allo spazio e a immagini astronomiche, fino al tentativo di review completa di Pink Floyd - A Critical Review in due volumi, non molto riuscito per la verità, con troppo spazio affidato a una cover band che fa da voce narrante (non sembra esistere alcuna ragione plausibile per sentire Comfortably Numb suonata da loro e non dai Pink FLoyd!).

Molto più riuscito è The Dark Side of the Moon, della Eagle Vision. Qui il filo conduttore è affidato a diverse voci narranti, tra cui spiccano quelle di Alan Parsons, (ingegnere del suono e tra i principali artefici della perfezione di Dark Side) e degli stessi Floyd.

Roger Waters oggi Il filo conduttore è affidato soprattutto a un Roger Waters dai capelli grigi un po' più saggio e afffabile di come ce lo aspettavamo dopo la "guerra" degli anni ottanta con gli ex compagni. Ottimo il montaggio tra le interviste, le immagini dei concerti e le musiche. Dave Gilmour alla slide guitar Tra le chicche, i Floyd in sala mentre registrano e inventano The Dark Side of the Moon, una straordinaria versione di Breathe eseguita da un altrettanto invecchiato David Gilmour con la sola chitarra acustica e lo stesso Gilmour che esegue le sole slide guitars di The Great Gig in the Sky.

Ovviamente, la prima cosa da fare per saperne di più sui rapporti tra immaginario scientifico e opere dei Pink Floyd, è ascoltare i loro dischi e farsi un'idea. Può aiutare un telescopio, una notte stellata e The Dark Side of the Moon nelle cuffie, meglio se da soli. Provare per credere.

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