Leggere con la luce
La società contemporanea ha portato allo sviluppo di meccanismi per archiviare i dati del tutto funzionali alla sua organizzazione.
Pensiamo ad esempio al codice a barre, un sistema che permette di avere informazioni aggiornate su un prodotto in qualsiasi momento: esso è diventato uno standard internazionale proprio quando la circolazione e la distribuzione delle merci su grande scala diventava un elemento fondante della società, quando cioè si è affermata la società dei consumi. Infatti il codice a barre, inventato già nel 1948, si diffonde e viene utilizzato nei supermercati a partire dagli anni ’70 del XX secolo. Attraverso la successione di linee bianche e nere che rappresenta una sequenza di bit, il codice può rivelare informazioni sul produttore, il paese di produzione, il tipo di prodotto e la confezione in cui viene venduto. Una stessa bibita, ad esempio, venduta in lattina o in bottiglie da 1,5 litri avrà codici di identificazione parzialmente diversi. La lettura del codice a barre alla cassa del supermercato avviene grazie ad un lettore ottico che, tramite un sensore che reagisce alla luce, è in grado di rilevare il passaggio di bande di colore diverso e ricavarne la sequenza di bit. Questa sequenza viene mandata al computer centrale del supermercato che associa a quel prodotto il suo prezzo corrente e, nel contempo, riduce il conteggio delle scorte di quel prodotto di una unità. Questo sistema di contabilizzazione permette di aggiornare i prezzi dei prodotti senza dover ogni volta rietichettare quelli esposti e di sapere in ogni momento quanti pezzi di ogni tipo ci sono in magazzino: in questo modo la gestione dei rifornimenti risulta molto più agevole.
Tutta un’altra serie di memorie di grande diffusione necessita di un lettore ottico, in grado di “leggere” le informazioni rilevando le variazioni nella luce di un raggio laser riflessa dalla superficie del supporto. Funzionano in questo modo i CD audio e i CD-Rom e anche i CD riscrivibili e i DVD. L’informazione è registrata in formato digitale e la successione di 0 e di 1 viene incisa sul disco come una sequenza di zone opache e di zone riflettenti. Il lettore emette un raggio di luce che viene riflesso dal disco e poi letto da un apposito rivelatore opto-elettronico.
La storia di questi supporti è molto recente, perché la tecnologia per realizzarli risale agli anni ’70, ma solo nel 1982 Philips e Sony lanciano sul mercato il primo CD audio; gli altri verranno in seguito, il DVD solo nel 1998!