Dossier

Il legno

Le proprietà

Il materiale legnoso presenta alcune importanti caratteristiche che l'uomo ha imparato a conoscere e a sfruttare dai tempi più antichi: è isolante, combustibile, durevole e resistente.

Isolante

Il legno è un buon isolante termico. Una proprietà che gli deriva dalla giusta combinazione tra le grandezze di conducibilità termica e calore specifico. La prima è bassa, che significa che al suo interno il calore ha una velocità di propagazione molto bassa. Il secondo è elevato, in pratica è necessaria una notevole quantità di calore per innalzare di un grado la temperatura della sua unità di massa.

Per questa sua caratteristica il legno viene usato da lungo tempo nell'edilizia, sottoforma di listelli e pannelli, i quali, disposti a rivestire pareti, soffitti e pavimenti, aumentano l'efficienza del sistema di riscaldamento e riducono le fughe di calore.

Quando secco, il legno è anche un buon isolante elettrico, perché oppone una elevata resistenza al passaggio di elettroni. La proprietà diminuisce tanto più cresce l'umidità.

La velocità di trasmissione del suono attraverso il legno è molto bassa, caratteristica che ne fa un buon isolante acustico. Varia da specie a specie, perché dipende dalla diversa struttura anatomica, e, in particolare, dall'orientamento delle fibre.

La superficie levigata del legno ha un comportamento particolare nei confronti del suono. È in grado di riceverlo e restituirlo con caratteristiche qualitative superiori, perché si combinano effetti fisici differenti, tra cui la risonanza. La tavola armonica del pianoforte, ad esempio, conferisce maggior forza al suono perché c’è risonanza e perchè l'energia che passa dalle corde alla tavola, quando i martelletti le percuotono, mette in vibrazione l'aria circostante e quella dentro la cassa. Lo strumento "risuona", creando senso di profondità. cassa armonica di pianoforte

Nella fabbricazione della cassa armonica dei pianoforti si usa legno di abete rosso, detto anche abete "acustico", di cui è particolarmente pregiato quello della Val di Fiemme. Esso trova anche impiego nella costruzione della tavola armonica del violino, il cui fondo può essere in legno di acero, e di altri strumenti a corda.

Combustibile

Il legno è un buon combustibile, perché è in grado di dare notevoli quantità di calore. Il suo potere calorifico, cioè la quantità di energia che una determinata massa di materiale sviluppa, sottoforma di calore, con la combustione completa, varia da specie a specie e dipende dalle quantità di cellulosa e lignina presenti.

La combustione, che avviene in presenza dell' ossigeno contenuto nell'aria, è tanto più completa quanto più il legno è secco. Un legno completamente secco ha un potere calorifico di circa 4.600 cal/kg, la metà di quello del petrolio. Ancora oggi la legna da ardere rappresenta una importante fonte energetica per le popolazioni più povere.

Il legno usato come combustibile o che brucia durante gli incendi delle aree boschive aumenta l'inquinamento dell'aria, perché dalla combustione si sviluppa anidride carbonica.spegnimento d'incendio boschivo

Durevole

Con il tempo, il legno è soggetto a deterioramento. I suoi componenti lentamente si ossidano e il materiale legnoso perde consistenza.

Se la conservazione del legno avviene in ambiente umido, si sviluppano facilmente dei funghi che ne accelerano la distruzione, fino alla sua frammentazione o anche polverizzazione. Quando i funghi attaccano i tronchi ancora in piedi, si formano, come conseguenza, ampie cavità denominate carie.

Se la conservazione viene fatta in ambiente secco, risultano molto durevoli i legni di tasso, larice, rovere, noce, olivo, castagno e olmo, che possono conservarsi inalterati anche per centinaia d'anni. Per circa un secolo non subiscono modificazioni i legni di abete e pino, di frassino, gelso e carpino. Sono classificati invece poco durevoli i legni di pioppo, tiglio e salice.

Il legno di teak, Tectona grandis, un albero tropicale, è stato sfruttato nel passato per costruire manufatti esposti alle intemperie, come i pavimenti dei ponti delle navi ed i vagoni ferroviari, grazie alla sua elevata capacità di resistere all'umidità. Questa particolarità gli deriva da alcuni componenti oleosi che si mischiano alla linfa circolante e che, depositasi nei vasi dopo la morte, ne aumentano l'impermeabilità nei confronti dell'acqua. veliero

Altri tipi di legno - abete bianco e di Douglas, balsa, moko, cedro rosso, mogano, olmo, pitchpine -sono usati nella costruzione di imbarcazioni in legno. Ognuno di essi, secondo le specifiche caratteristiche di elasticità, resistenza meccanica o all'azione dell'umidità, trova impiego per realizzare la chiglia, la struttura interna, il fasciame o l'alberatura.

Per contrastare l'azione deleteria dell'umidità, il legno viene sottoposto a trattamenti chimici. Con speciali vernici impermeabilizzanti si diminuisce il contatto di mobili e rivestimenti con l'umidità dell'aria, mentre con derivati del catrame (creosoto) ed antisettici a base di rame o zinco si trattano i legni per renderli più resistenti agli attacchi fungini e degli insetti xilofagi.

Resistente

Grazie alla sua struttura, il legno reagisce bene alle sollecitazioni meccaniche.

La massima resistenza è offerta dalle sezioni assiali del tronco, che tagliano perpendicolarmente il suo asse e perciò le fibre del suo legno. La capacità di resistenza diminuisce passando alle sezioni trasversali e longitudinali del tronco, a causa della struttura allungata delle fibre, adatte a sopportare il peso di tutto l'albero piuttosto che le sollecitazioni laterali. le sezioni dei tronchi

La resistenza, ovvero il carico che il legno è in grado di sopportare senza rompersi, è modificata dalla presenza di nodi o altri difetti costituzionali. Le latifoglie dure, come noce e rovere, presentano i valori più alti di resistenza, fino a 800 kg per centimetro quadrato; il valore scende a circa 600 per le conifere come pino e larice, e a circa 400 per le latifoglie tenere come pioppo e salice.

Dalla struttura anatomica del legno dipendono anche caratteristiche morfologiche, come le venature o la marezzatura, apprezzate nelle sue lavorazioni.

La venatura dipende dalla particolare struttura a fibre che periodicamente l'albero rinnova e di cui resta traccia nei cerchi di accrescimento. Le venature sono parallele se il legno viene tagliato in senso longitudinale e assumono invece forme diverse, spesso a fiamma, se il taglio è inclinato o trasversale. venature del legno

La marezzatura, che si può osservare sulla superficie di taglio di un tronco segato, appare come una successione di sottili strisce lucide e opache, molto vicine. Anch'essa dipende da una speciale disposizione e delle fibre e dalla diversa compattezza del legno primaverile ed estivo, su cui la luce batte con diversi angoli d'incidenza.

Nel legno lavorato ad assi non è infrequente osservare delle piccole zone tondeggianti, circondate da venature deformate. Si tratta dei nodi, cioè delle porzioni basali dei rami, intorno ai quali i tessuti del tronco, mano a mano che le appendici crescono, si adattano modificando la direzione delle fibre.

I nodi hanno proprietà meccaniche e tempi di essiccazione diversi dal resto del tronco e possono perciò influire sia sulle sue caratteristiche di resistenza che sulla durata della stagionatura. Sono in genere considerati dei difetti.

Derivano invece dal concrescimento di un gruppetto di cellule ipertrofiche avventizie, formatesi cioè in un punto anomalo, le escrescenze legnose e globose da cui si ricava la radica. Possono essere presenti sia nella radice che nel fusto e in questo caso le fibre danno origine ad effetti particolari, molto decorativi. I fogli di radica, che vengono ricavati da numerose essenze, come noce, olmo, rosa, tuja, mirto, betulla, erica, olivo, sono utilizzati nella lavorazione di mobili ed oggetti di pregio, come cornici e pipe.

Suggerimenti