Dossier

Com'è nata la televisione

Le prime immagini teletrasmesse

Il primo apparecchio in grado di trasmettere le immagini a distanza viene realizzato addirittura prima di quello per trasmettere i suoni. Si tratta di uno strumento in grado di inviare immagini fisse e non in movimento, ma viene costruito prima del telefono, che fu il primo mezzo di telecomunicazione della voce.

Quello che potremmo chiamare il primo “fax” effettivamente utilizzato, si chiamava pantelegrafo e fu realizzato dall’abate piemontese Giovanni Caselli, trasferitosi in Francia dopo la metà dell’Ottocento. Il suo sistema richiedeva di disegnare l’immagine o il testo da trasmettere su un sottile foglio metallico con uno speciale inchiostro isolante. Il foglio veniva percorso avanti e indietro da una punta metallica collegata ad un pendolo, facendone la scansione. Il circuito elettrico che collegava la stazione trasmittente a quella ricevente era fatto in modo tale che quando la punta toccava il foglio, nessun segnale elettrico veniva trasmesso, mentre quando la punta passava sull’inchiostro isolante, una piccolo impulso viaggiava lungo il filo di trasmissione. Arrivando ad una punta metallica posta all’altro capo del filo, questo impulso provocava una scintilla che anneriva il foglio di carta sensibile posto sotto. Grazie al movimento sincronizzato delle due punte, l’immagine veniva così ricostruita identica all’arrivo.

Il sistema inventato da Caselli fu sostenuto da Napoleone III, che finanziò la costruzione di una linea fra Parigi e Lione. Anche il governo cinese si mostrò molto interessato al progetto, perché, contrariamente al telegrafo Morse, il pantelegrafo di Caselli permetteva di trasmettere anche gli ideogrammi. In Europa però le brillanti ricerche di Caselli si conclusero con la caduta a Sedan dell’imperatore francese, loro principale sostenitore economico e politico.

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