Dossier

Una razza tutta Piemontese

Le origini

Si torna indietro di migliaia di anni per trovare il progenitore della razza Piemontese. La sua data di nascita risalirebbe infatti a più di 25.000 anni fa, quando avvenne il primo incrocio tra bovini di razza Aurochs e lo zebù, di provenienza eurasiatica, proprio nell'area piemontese.

Nel corso dei millenni avvennero altri incroci con i gruppi di bovini locali e solo in tempi recenti, verso la fine del XIX secolo, si diede la denominazione di razza Piemontese ai bovini che vivevano nella regione e presentavano una certa uniformità morfologica.

Quando la piemontese era il motore... (Alta Langa) Fino all'introduzione della meccanizzazione in agricoltura, avvenuta in modo graduale lungo tutto il secolo scorso, i bovini di razza Piemontese erano utilizzati come animali da tiro per i carri agricoli (le barosse) e per gli aratri, grazie alla notevole forza fisica ed al carattere molto paziente.

Un bovino piemontese garantiva anche una buona produzione di carne, con ottima resa al macello, e forniva discrete quantità di latte, sufficienti alle necessità familiari. Era perciò un animale prezioso ed insostituibile nelle piccole aziende agricole.

Per circa un secolo si sono riconosciuti due tipi di Piemontese, uno di statura più alta e adatto alla pianura, l'altro con struttura più rustica e ben adattabile alle zone collinari.

A partire dagli anni settanta anche per il settore zootecnico è arrivata la specializzazione delle produzioni: è iniziato l'allevamento di razze, come la frisona, allevate per la loro spiccata attitudine alla produzione di latte, mentre la meccanizzazione, almeno nell'area piemontese, ha completamente soppiantato la forza lavoro animale.

La selezione nella Piemontese si è giustamente focalizzata sulla quasi esclusiva produzione della carne. Oggi la razza Piemontese è una sola e deve rispondere come descrizione agli standard stabiliti dal Libro Genealogico di Razza.

Suggerimenti