Dossier

Una razza tutta Piemontese

La selezione

Lo scopo della selezione in zootecnia è ottenere animali con caratteristiche utili all'uomo grazie a sistemi di riproduzione controllata. La selezione quindi lavora al mantenimento e all'esaltazione di quei caratteri che sono legati al manifestarsi di particolari caratteristiche, come per esempio, nel caso della Piemontese, il volume della groppa doppia.

Una difficoltà nel lavoro di selezione è rappresentata dal fatto che spesso i caratteri favorevoli vengono ereditati insieme con altri che non interessano. Per questo motivo i programmi di selezione sono più o meno lunghi e dipendono dai risultati che si vogliono ottenere.

L'obiettivo principale della selezione nella razza Piemontese consiste nell'ottenere animali con due caratteristiche fondamentali: raggiungere in fretta e bene la taglia necessaria alla macellazione e avere una conformazione adatta ad alte rese al macello.

La selezione punta però ad avere anche animali che presentino facilità al parto, in grado di dare vitelli normali e senza difetti.

Per il carattere dell'accrescimento e della muscolosità l?Associazione Nazionale Allevatori Bovini di razza Piemontese (in sigla A.N.A.Bo.Ra.Pi.) segue un programma di selezione detto "Linea Carne". Per realizzarlo si usano i migliori tori e le femmine che presentano una spiccata conformazione della razza.

I figli maschi che nascono vengono ancora selezionati e solo qualche decina può accedere alle prove di performance (performance test), un sistema di allevamento controllato in cui vengono continuamente rilevati i dati di accrescimento e conformazione. Alla fine delle prove soltanto i maschi che hanno fornito i migliori risultati sono destinati alla riproduzione, per la quale si usa la tecnica della inseminazione strumentale.

Per il carattere della facilità al parto è stato istituito il programma selettivo denominato "Linea Allevamento".

Sugli stessi animali selezionati con le prove di performance viene anche verificata la facilità al parto delle figlie e l'assenza di difetti della progenie alla nascita. Si tratta naturalmente di un programma più lungo, perché le valutazioni di questo tipo si possono fare soltanto al parto, che avviene dopo 9 mesi e mezzo di gestazione.

Anche per questo programma i tori che danno i migliori risultati sono abilitati a diventare donatori per l'inseminazione strumentale.

Le due prove selettive hanno come punto cardine l'indice genetico, che esprime il valore del soggetto sottoposto a prova rispetto a un carattere che si vuole selezionare.

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