La scena del delitto
La prima regola è non contaminare la scena, poiché se le cose sono fatte con la giusta rapidità e precisione, sara essa stessa a fornire tutte le risposte alle domande, insieme agli immancabili interrogatori degli indiziati.
Dalla scena del delitto si possono ricavare molte informazioni. Una sedia caduta può indicare segni di colluttazione, mentre l’analisi del polline presente nell’ambiente e sul cadavere rivela se il delitto si è consumato sul posto del ritrovamento.
Non ci si ferma davanti ad una scena del delitto apparentemente pulita, la vaporizzazione sulle superfici di una miscela di carbonato, perborato di sodio e Luminol può rendere fluorescenti tracce di sangue invisibili.
Le tracce di sangue, come la saliva su un mozzicone di sigaretta o i capelli, sono reperti preziosi per ottenere il DNA. L’analisi di questa molecola permette di risalire alla persona alla quale appartiene, facendo un semplice confronto tra il DNA ritrovato, quello della vittima e quello dell'indiziato.
Prima di lasciare il luogo del ritrovamento, ci si deve assicurare di non aver trascurato nessun particolare: anche il DNA succhiato da una zanzara può essere utile per l’identificazione.
E’ bene sapere che non tutto “quello che luccica al buio” è DNA… infatti il Luminol emette fluorescenza anche in presenza di candeggina, per cui se qualcuno ha lavato i pavimenti con questo disinfettante, rintracciare la luminosità specifica di tracce di sangue può risultare un’impresa pressoché impossibile.