Dossier

Un mondo di fiori: scienza e poesia

La rosa

Il genere Rosa, appartenente alla famiglia delle Rosaceae, oggi diffuso in tutto il mondo con innumerevoli forme ed ibridi, è originario dell’emisfero boreale ed è costituito da oltre 100 specie.

Il nome Rosa ha radici molto antiche. Deriva, infatti, dal sanscrito vrad, da cui hanno avuto origine il vocabolo greco r—don e quello latino rosa. Evidenze circa la sua coltivazione, presso antiche civiltà della Cina, dell’Asia occidentale e dell’Africa settentrionale, risalgono a 5000 anni fa. La sua più antica rappresentazione conosciuta, rinvenuta a Creta, risale al XVI secolo a.C.

Fermaglio antico forgiato a rosa, simbolo di unione

Nell’antico Egitto la rosa era il simbolo del silenzio e, nell’estremo Oriente, ghirlande di rose ornavano le tombe simboleggiando la virtù. I Romani, poi, usavano spargere petali di rosa per decorare ambienti e mense, mentre l’acqua di rose profumava le loro fontane.

Da sempre le rose sono state amate ed apprezzate per la bellezza dei loro fiori e per il loro straordinario profumo. Il genere Rosa è caratterizzato da un’incomparabile varietà di forme, di colori e di fragranze del fiore: dall’elegante semplicità di una specie botanica, ai colori pastello delicati e ai profumi intensi delle rose antiche, fino agli ibridi moderni. In poche piante si può trovare tanta diversità di portamento, di altezza, di fogliame e di forma come nella rosa.

La rosa è un arbusto eretto o sarmentoso, con foglie decidue composte da 5, 7, 11 e anche 13 foglioline, con stipole libere o adnate. Le foglioline, lucenti od opache, hanno margini dentati; i denti possono essere semplici o doppi. Il colore è verde più o meno scuro o glauco e a volte con sfumature rossastre.

Il fusto porta aculei molto diversi da una specie all’altra, a volte con valenza decorativa. Gli aculei possono essere frammisti ad acicoli e a peli ghiandolari.

I fiori solitari o riuniti in infiorescenze a corimbo, ermafroditi, sono composti da una corolla con 5 petali nella forma spontanea e con petali molto più numerosi in quelle coltivate (anche centinaia). Il calice presenta generalmente 5 sepali. I petali sono carnosi, arrotondati, con una corta unghia.

Il frutto, un cinorrodo formato dall’ingrossamento del ricettacolo, contiene gli acheni, semi gialli o marroni, frammisti a peli. Il cinorrodo è molto differente da una specie all’altra per forma e colore: può essere rosso, blu, nero, arancione o verde, grande o piccolo, arrotondato, a coppa, allungato o piriforme, può essere liscio o coperto, per esempio, da peli ghiandolari o da aculei. Esso costituisce un elemento decorativo soprattutto nelle rose antiche e botaniche.

All’ottenimento delle attuali rose coltivate, tutte ibride, frutto di numerosi incroci, hanno concorso le rose europee (il cui centro d’origine si trova nella regione mediterranea) e le rose dell’estremo Oriente e del sud-est asiatico (Giappone, Cina, Himalaya e Birmania).

Sino all’introduzione in Europa delle rose asiatiche, le varietà coltivate in Occidente derivavano tutte da specie appartenenti alla sezione delle Gallicane, che presentano fiori solitari, senza brattee, a stilo corto, la cui principale rappresentante è la R. gallica.

Con l’introduzione in Europa delle rose d’Oriente la gamma di rose si ampliò moltissimo. Si trattava, infatti, di varietà che presentavano caratteri inediti per la coltivazione europea: oltre alla diversa situazione cromatica (veniva, così, introdotto dall’Oriente il colore giallo, presente nella R. lutea), la fioritura era molto ricca e più volte ripetuta durante il ciclo vegetativo (come si rinviene nella cv ‘Common Blush’).

Nel 1867, l’ottenimento della rosa ‘La France’ segnò l’avvento di un nuovo gruppo di rose, gli Ibridi Tea, ed il confine (convenzionale) tra le rose antiche e le rose moderne.

Cenni di coltivazione

Terrreno: la rosa non è particolarmente esigente in fatto di terreno; predilige quelli di medio impasto, tendenti all’argilloso, moderatamente calcarei e neutri, pur adattandosi anche a terreni tendenzialmente sciolti. Il pH deve essere intorno alla neutralità (6.5-7).

Temperatura: La temperatura a cui si arresta la crescita è di 8-10°C mentre le temperature ottimali risultano 15-16°C nella notte e 21-24°C durante il giorno.

Umidità relativa dell’aria: ai fini della crescita i livelli ottimali della U.R. sono compresi tra 60 e 80%.

Irrigazione: è importante la qualità dell’acqua di irrigazione, che non deve essere ricca di sali solubili.

Il vocabolario dell’amore

Rose rosse, simbolo d'amore Se la rosa è il simbolo dell’amore, la rossa R. gallica lo è in particolare. Nonostante nell’antichità le rose non avessero un nome scientifico, non si può, infatti, non pensare alla R. gallica, la rosa rossa per eccellenza, leggendo il suggestivo mito che racconta come Venere si punse il piede con una spina nella fretta di raggiungere Adone; e la leggenda dice che le gocce del suo sangue divino si trasformarono in rose rosse, mentre dalle sue lacrime nacquero le rose bianche.

Rose bianche, simbolo di purezza

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