La risorsa eolica in Italia
In Italia le attività sull'eolico iniziarono nei primi anni '80 e furono svolte principalmente dall'ENEA, dall'ENEL e da alcuni operatori privati.
La maggiore difficoltà all'espansione dell'eolico nella nostra penisola è legata alla sua posizione geografica che, unitamente alla rilevante presenza sia di catene montuose che di masse d'acque, determina un diverso andamento dei venti nel corso dell'anno. Tuttavia l'Italia può contare su venti di buona intensità, specialmente nelle zone mediterranee e nelle isole. Ed è proprio in queste zone, in special modo lungo il crinale appenninico e nelle zone costiere delle regioni del centro-sud (Campania, Puglia, Molise, Sicilia e Sardegna) che sono state impiantate le cosiddette
Il primo prototipo di generatore fu installato nel 1989 ad Alta Nurra in Sardegna. Oggi a distanza di 13 anni, esistono delle vere e proprie centrali eoliche, alcune delle quali costituite da più di 50 aerogeneratori. A dicembre 2000 in Italia risultavano installate 58 centrali eoliche (dati ISES ITALIA).
Lo sviluppo crescente degli impianti eolici è legata a diversi fattori, il più rilevante dei quali la presa di coscienza che negli impianti in cui si bruciano combustibili fossili si generano sostanze inquinanti dannose per l'uomo e l'ambiente. Si pensi che per la produzione di 1 kilowattora (corrispondente all'energia elettrica consumata da una lavatrice tenuta in funzione un'ora), una centrale elettrica convenzionale emette 1000 g di anidride carbonica, 1,4 g di anidride solforosa e 1,9 g di ossidi di azoto, contro una emissione pressoché nulla di gas nel caso di una
Per il futuro si prevede, quindi, un incremento esponenziale nel numero di centrali eoliche (i programmi eolici nazionali puntano ad un aumento di potenza prodotta pari a 3000 megawatt entro il 2010, corrispondente alla costruzione di circa 5000 arogeneratori di taglia media), ed in particolar modo di impianti eolici