Dossier

Cinque tappe nella quarta dimensione: almanaccando sulla quarta dimensione

La quarta dimensione

Più che un libro, quello di Rucker è un'abboffata di concetti, idee, suggestioni che si muovono in un universo un po' fisico, molto matematico, ma anche vagamente filosofico e, si potrebbe quasi dire, teologico. Chi legge alterna stati di profonda comprensione scientifica ad altri di suggestione fantastica.

L'alternanza è dovuta in gran parte a quello che Rudy Rucker racconta, ma molto anche a come lo racconta. Per ragionare su La quarta dimensione allora, è necessario dire qualcosa sul libro in sé, ancor prima di affrontarne l'inarrestabile eruzione di temi.

Mappa di Flatlandia Un libro, questo libro, comincia dalla dedica. E la dedica di La quarta dimensioneè una dedica alla memoria: "Al Quadrato, in occasione del suo centesimo compleanno". Il Quadrato, per chi non lo sapesse, è il protagonista di Flatlandia, l'immortale testo di Abbott Abbott (Abbott Quadrato, ovviamente) precursore di tutta la letteratura sugli spazi a più dimensioni e padre spirituale di tanta della fantascienza, nonché dichiaratamente ispiratore e riferimento del pensiero e della scrittura di Rucker.

Il Quadrato, come abitante di Flatlandia, vive l'avventura della scoperta di un universo di ordine superiore - quello, per noi ordinario, a tre dimensioni. In La quarta dimensione, si trasforma in guida e compagno di Rucker nella ricerca della comprensione di cosa succede quando si va ulteriormente oltre e si iniziano a esplorare universi a quattro, cinque, sei… infinite dimensioni.

Così, sin dalle primissime pagine il lettore si trova coinvolto in un dialogo a due voci tra Rucker e il suo amico Quadrato. Una pioggia di inserti, brani tratti da altri libri, esercizi, problemi, situazioni quadridimensionali, figure tecniche o evocative, crea un ambiente altamente quadridimensionale anche nella lettura. Lettura che viene continuamente deviata da distrazioni che vengono da fuori del testo ma che presto ne diventano la carne, il sangue e che si mischiano inestricabilmente al testo vero e proprio. Spesso non si sa da dove cominciare a leggere una pagina, e così si va dove ti porta l'occhio.

Con uno sguardo meramente tecnico verrebbe da dire che La quarta dimensione è un libro multimediale: due dosi di testo, una di immagini, una di ipertesto e una sprizzata di interattività. Ma se si va oltre la ricetta secondo la quale Rucker ci ha ammannito questa leccornia libresca, si scopre che il matematico Rudy ha voluto darci in modo vivo e concreto l'idea delle quattro dimensioni anche con l'impostazione delle sue pagine. Provare per credere. Dopo aver sgombrato il campo da tutti i pregiudizi tridimensionali.

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