Dossier

L'Europa su Marte: la missione Mars Express

La missione

La rampa di lancio nel deserto di Baikonour si è prima aperta come un fiore, come sempre, poi un boato, il fumo e le fiamme, e un razzo che subito ci appare troppo lento, poi sempre più veloce, sempre più potente, si innalza da Terra, se ne libera con violenza, spingendosi verso l'alto bruciando in poche centinaia di secondi oltre 280 tonnellate di propellente.

La missione Mars Express è iniziata così: come un fuoco della sera, come l'ultimo violento grido di un giorno che muore nell'immensa pianura del Kazakhstan.

Il lanciatore Soyuz Fregat Il lanciatore Soyuz che ha liberato Mars Express dalle catene gravitazionali terrestri è utilizzato fin dal novembre 1963 e vanta una percentuale di successi superiore al 98%, consolidata con oltre 1500 lanci nei suoi 40 anni di attività. E la media sarebbe ancora migliore se non si dovesse tenere conto dei frequenti incidenti dei primi anni '60, quando la tecnologia era sperimentale.

Costituito da tre stadi, uno dei pregi del Soyuz che gli ha consentito lunga vita, è la flessibilità. Di fatto, il lanciatore viene utilizzato sia per mettere in orbita satelliti che capsule abitate. La Mars Express sopra lo stadio Fregat della Soyuz Nel caso della Mars Express è stato aggiunto un quarto stadio denominato Fregat, nel quale ha preso alloggio la sonda o il satellite. La Fregat, dotata di motori propri, ha avuto il compito di riassegnare alla sonda dell'ESA il giusto orientamento e la velocità corretta, sganciandosi infine dalla navicella vera e propria una volta che avesse preso la via diretta per Marte.

Subito dopo il lancio, la navicella spaziale ha intrapreso un viaggio interplanetario lungo 400 milioni di km. Perché certamente l'opposizione di Terra e Marte riduce le distanze, ma è anche vero che la sonda, per ragioni energetiche, piroetta intorno alla Terra e poi è costretta a inseguire Marte mentre questo fugge, navigando nello spazio lungo la sua orbita ellittica intorno al Sole. E prima che lo sonda lo abbia raggiunto saranno passati sei mesi, nel corso dei quali la Mars Express avrà divorato lo spazio che la separa dal pianeta rosso a una velocità che rispetto alla Terra sarà di circa 10 800 km orari.

L'arrivo su Marte, o meglio, l'inizio delle manovre per l'inserimento nell'orbita marziana prescelta, è previsto per il 26 dicembre 2003. Entreranno in funzione i motori a bordo della navicella stessa, che ne dovranno frenare la corsa e lasciare che il pianeta la catturi. Obiettivo finale: un'orbita quasi polare, inclinata cioè di 87 gradi rispetto all'equatore marziano, e fortemente ellittica, con un apocentro di ben 11500 km e un pericentro di soli 250 km. L'orbita sarà percorsa in circa 7 ore e 30 minuti, di cui circa 1 ora, in prossimità del pericentro, dedicata alle osservazioni di Marte, e le restanti ore alle telecomunicazioni con il centro di controllo di Darmstaadt.

L'inserimento di Mars Express nell'orbita marziana Cinque giorni prima dell'inserimento in orbita la sonda avrà sganciato il piccolo robot Beagle2, destinato ad atterrare sulla superficie di Marte dopo una caduta libera di 5 giorni e, soprattutto, dopo i dieci minuti di fuoco che gli saranno necessari per attraversare l’atmosfera marziana.

Dopo essersi inserito in un'orbita stabile, nel gennaio 2004, Mars Express potrà iniziare la sua vita scientifica. E in febbraio, finalmente, sfodererà la sua antenna radio per captare la presenza di acqua sotto la superficie del pianeta.

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