Dossier

Un mondo di fiori: scienza e poesia

La camelia

Nell’immaginario collettivo la camelia suscita immediatamente il ricordo di Marguerite Gautier, la protagonista de “La Signora delle Camelie”, il celebre romanzo di Alexandre Dumas, che riusciva a tollerare soltanto questo fiore perché gli altri facevano tossire; il trionfo della “Traviata” di Giuseppe Verdi lo rese ancor più popolare.

La camelia ben si addiceva all’eroina di Dumas perché i Giapponesi la consideravano simbolo della Vita Stroncata, dal momento che il fiore, appassendo, si distacca intero dallo stelo invece di cadere petalo dopo petalo.

E proprio il Giappone, la Cina, in particolare gli altipiani dello Yunnan - “Terra dell’Eterna Primavera” -, dove la camelia è stata assunta come emblema della provincia, l’arcipelago malese ed il Nepal costituiscono l’areale d’origine e di maggiore diffusione di questo arbusto.

Camelia cinese bonsai

La specie più diffusa dal punto di vista ornamentale, la Camellia japonica L., proviene specificamente dal Giappone, come dice il nome stesso.

Dai territori asiatici d’origine le camelie si sono diffuse in tutto il mondo, inizialmente in seguito all’utilizzo delle foglie della Camellia sinensis per la preparazione del tè.

Preparazione del tè con foglie di camelia

Solo successivamente furono introdotte e conosciute le camelie a scopo ornamentale. In Italia la prima camelia fu messa a dimora nella Reggia di Caserta nel ‘700.

Fu durante l’Ottocento che questo fiore raggiunse la sua massima popolarità grazie all’apprezzamento che suscitò presso l’aristocrazia dell’epoca.

Curioso fiore di camelia

Essa venne, pertanto, associata ad un periodo di eleganza formale; la sua freschezza e la sua serena bellezza ne fecero il fiore più adatto all’aspetto ricercato del dandy e delle debuttanti del 19° secolo: questo le causò la disaffezione delle masse nelle epoche successive.

Oggigiorno la camelia è un fiore molto ricercato. Soprattutto negli ultimi 15 anni si è verificato un notevole incremento del mercato florovivaistico di questo arbusto. La zona di maggiore produzione delle camelie in Italia è il Lago Maggiore, per il clima mite, l’umidità relativa elevata e per il terreno acido, dal momento che si tratta di una specie acidofila.

Il termine “Camellia” è stato utilizzato per la prima volta da Linneo in onore di George Joseph Kamel, missionario e botanico gesuita che viaggiò a lungo in Asia, Camelia nel giardino di un tempio cinese dove, invece, questo arbusto era conosciuto fin dal lontano 590 a. C. con il nome di “Nan shuan ch’a”, ossia “tè delle montagne del sud” o “tè selvatico”.

Coltivazione di camelia per il tè

Furono molti i sistematici e i cameliofili collezionisti che si dedicarono alla classificazione di questo complesso genere (Camellia L.) appartenente alla famiglia delle Theaceae. Oltre alla C. japonica e alla C. sinensis esistono numerose altre specie, tra cui le due più note sono la C. reticulata, che deve il suo nome alla rugosità della superficie fogliare e la C. sasanqua, dalla caratteristica fioritura invernale.

Merita menzione il gruppo delle “Higo Camellia”, ritenute sacre in Giappone, derivanti da un complesso lavoro di ibridazione volto ad ottenere fiori dalla forma semplice, con petali orizzontali perfettamente perpendicolari agli stami disposti circolarmente.

I caratteri morfologici di maggiore utilità per la classificazione ed il riconoscimento cultivarietale delle camelie sono la forma del fiore, che può essere semplice, semidoppia, anemoniforme, peoniforme, doppia imperfetta e doppia imbricata, ed il suo colore. Si tratta di colori brillanti che coprono uniformemente i petali o danno origine a differenti tipologie di variegature, variabili fra il rosso, tutte le sfumature di rosa, fino al bianco. E’ assai raro e, quindi, molto ricercato il colore giallo, tipico della C. chrysanta, scoperta solamente nel 1975.

Cenni di coltivazione

Terrreno: si tratta di specie acidofila: necessita terreno a reazione acida, con pH tra 5.0 e 6.5, pur tollerando un pH fino a 7.0. Inoltre, richiede un buon drenaggio, un elevato tenore di sostanza organica e l’assenza di componente calcarea.

Temperatura: deve essere compresa fra 18°C e 24°C. Tuttavia, nelle zone d’origine le camelie sono in grado di sopravvivere a temperature minime di –7°C e massime di 35°C

Umidità relativa dell’aria: deve essere compresa fra 60% e 80% e non inferiore a 30%

Irrigazione: è importante la qualità dell’acqua di irrigazione, che non deve assolutamente essere calcarea né ricca di sali

Concimazione: frequentemente non necessaria; può essere effettuata con concimi sia organici, sia minerali. Di fronte a non rare manifestazioni clorotiche dovute a carenze di ferro si somministrano chelati

Il vocabolario dell’amore

Nel dizionario dei fiori la camelia assume sempre una generica colorazione peccaminosa, come colei che la portò nel celebre romanzo. Ma ogni varietà, caratterizzata da un suo peculiare colore, esprime un sentimento diverso:

camelia a fiore bianco doppio: “il mio pensiero è per te”

camelia a fiore anemoniforme rosso: rimprovero per un voto fallace

camelia a fiore rosa: “ti ritrovo infine!”

camelia a fiore rosso sangue: lamenta affanni

Camellia sasanqua rosea: “Saprò tenerti, non mi sfuggirai”

camelia variegata: simbolo di Amore, Fede, Speranza

Suggerimenti