L'Istituto com'è oggi
Anche oggi l’Istituto, che è sede della Scuola di Specializzazione in Medicina Legale, ospita laboratori di avanguardia. Dal 1995 è attivo il Laboratorio di Scienze Criminalistiche, articolato in una sezione di microscopia elettronica e in una di genetica forense, che collabora dalla nascita con gli uffici giudiziari torinesi e di molte parti d’Italia, occupandosi anche di svariati casi di grande risonanza (ad esempio il riesame del “caso Mattei”, il caso “Marta Russo”, l’omicidio a Mogadiscio della giornalista Ilaria Alpi, la morte di Carlo Giuliani durante i disordini del G8 di Genova, la morte della contessa Vacca Agusta a Portofino, le indagini connesse al “sequestro Soffiantini”, quelle sulle tracce utili all’identificazione del serial killer genovese Maurizio Minghella, la morte di Nicola Calipari durante la liberazione della giornalista Giuliana Sgrena, la perizia per il caso di Garlasco e quella per la morte di Melania Rea).
La sezione di microscopia elettronica è dotata di un recente microscopio elettronico a scansione a pressione variabile, accoppiato a sistema di microanalisi con possibilità di ricerca automatizzata delle tracce dello sparo; dagli studi su fonti di particelle ambientali non correlabili a sparo aventi caratteristiche simili a quelle dei residui del colpo d’arma da fuoco è derivato un aggiornamento della classificazione internazionale delle tracce dello sparo, che si è concretizzato nel nuovo protocollo del 2010. La sezione di genetica forense, certificata ai sensi della norma UNI EN ISO 9001:2008, applica tecniche di biologia molecolare a problematiche giudiziarie (identificazione personale - compresa l’identificazione di cadaveri sconosciuti - e criminale, indagini di paternità/maternità).
Con il trasferimento dell’Obitorio nel 2001 presso il Cimitero Parco, i relativi locali hanno cambiato destinazione d’uso, divenendo sede del Laboratorio per lo Studio del Cadavere, uno dei pochissimi attualmente esistenti in Italia; il laboratorio accoglie, analogamente ai centri a questo scopo istituiti presso le altre nazioni, i cadaveri donati a scopo di studio scientifico, organizza le sedute di studio dirette agli specializzandi di discipline chirurgiche, promuove l’informazione sulla donazione del cadavere attraverso convegni, incontri, mezzi di informazione (quotidiani, internet, etc.) e riceve le adesioni di coloro che hanno espresso tale volontà. Nel 2002, in collaborazione con la Divisione di Chirurgia Maxillo-facciale dell’Università di Torino, è nato il Laboratorio di Morfometria Facciale; nel laboratorio, dotato di uno scanner tridimensionale, sono stati sviluppati nuovi metodi di acquisizione e di analisi tridimensionale del volto umano con ricerche relative alle loro possibili applicazioni in campo medico, chirurgico e medico legale. Dal 2010, infine, è attivo il Laboratorio di Antropologia fisica, che si occupa dell’applicazione di tecniche serologiche e molecolari per l’identificazione di patogeni trasmessi da vettore (Yersinia pestis, Plasmodium falciparum, Leishmania infantum) in resti umani antichi e di analisi multidisciplinari (CT, MRI, istologia, microscopia elettronica a scansione associata a microanalisi, isotopi stabili, analisi tossicologiche, analisi serologiche e molecolari) applicate a reperti mummificati (mummie egizie umane/animali, bog bodies, mummie sudamericane).