Dossier

La terapia genica

L’ipercolesterolemia familiare

L'ipercolesterolemia familiare (FH) è una patologia determinata da una deficienza ad ereditarietà dominante dei recettori per le lipoproteine a bassa densità (LDL), che normalmente vengono sintetizzati nel fegato.

La patologia è caratterizzata da un'affezione prematura delle arterie coronarie.

Circa il 50% dei maschi omozigoti affetti, se non viene curato, muore entro i 60 anni. Poiché questa patologia causata da un unico gene è piuttosto frequente, occasionalmente si individuano degli omozigoti. Gli omozigoti presentano un esordio molto precoce della malattia che si presenta con una gravità maggiore e porta comunemente a morte per infarto del miocardio nella seconda infanzia.

La terapia genica per FH è stata tentata per la prima volta su una donna di 28 anni omozigote per la malattia.

La paziente aveva già subito un infarto del miocardio all'età di 16 anni e a 26 anni si era sottoposta ad un intervento di by-pass alle arterie coronarie.

Il fegato, essendo un organo interno, può non sembrare un organo d'elezione per la terapia genica e la principale popolazione di cellule che lo costituisce, gli epatociti, sono altamente differenziati e quindi refrattari all'infezione del retrovirus.

Tuttavia, gli epatociti possono venire anche coltivati in vitro e trattati in modo da divenire suscettibili all'infezione virale.

La terapia genica ha comportato la rimozione chirurgica di una porzione del lobo sinistro del fegato della paziente, la disgregazione delle cellule epatiche che lo costituivano e la loro coltura in vitro. Dopo l'infezione con un vettore retrovirale che veicolasse il gene per un corretto recettore delle LDL, le cellule sono state reimmesse nella paziente mediante un catetere impiantato in una diramazione del sistema venoso portale.

Questa paziente ha avuto un miglioramento piuttosto rapido che si è mantenuto stabile per un lungo periodo.

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