Dossier

La vita nell'universo

L'Internet planetaria

Probabilmente presto, alla fine dell'indirizzo di molti siti Internet, non troveremo più solo le classiche estensioni .it, .de, .uk indicanti una nazione, ma anche .ma, .ju, .plu, abbreviazioni di Mars, Jupiter, Pluto e altre simili per i rimanenti pianeti del sistema solare. Sì, perché mentre tutti lavoriamo con Internet convinti di avere fra le mani in assoluto lo strumento più potente per la comunicazione, c'è alla NASA chi si è già stancato di avere catturato nella rete la sola Terra e vuole pescare anche nello spazio. E' proprio lo spazio, infatti, la prossima frontiera da conquistare: da un punto di vista scientifico rivestirà particolare importanza per la possibilità di condurre esperimenti in assenza di gravità, quindi inattuabili sulla Terra; la cronaca di qualche mese addietro ci ha dimostrato quali possano essere gli sbocchi per il turismo che vedrà la Luna, i pianeti e le basi spaziali come i luoghi più esclusivi e di tendenza del futuro. In ogni caso, da qualsiasi punto di vista lo si guardi, "il buio oltre il cielo" verrà interessato- in un futuro ogni giorno più prossimo- da una massiccia colonizzazione umana.

Rete planetaria

Manderemo equipaggi in missione su altri pianeti, vi saranno colonie umane su basi spaziali orbitanti attorno alla Terra e invieremo robot laddove l'uomo non può arrivare. Tutto ciò significa tecnologia avanzata pensata per funzionare fuori dall'atmosfera; industrie impegnate a fornire materiali e strumenti necessari per operare senza stare con i piedi… per Terra. Ma soprattutto, ci sarà bisogno di quello che è diventato il bene più importante del nostro tempo: la comunicazione. Si renderà infatti indispensabile la costruzione di una IPN, InterPlaNetary Internet, che connetterà le varie postazioni o "siti" umani disseminati qua e là nel nostro vicinato cosmico. Questa rete diventerà- per dirla con le parole di Vinton Cerf, vicepresidente della WorldCom Inc. indicato come uno dei "padri di Internet"- un "network di diversi Internet" del tutto simili al web che conosciamo bene. Il problema più urgente al quale stanno lavorando gli uomini della Nasa al JPL (Jet Propulsion Laboratory) di Pasadena è quello del protocollo di comunicazione da usare in una rete così estesa da coprire distanze interplanetarie.

Quello che attualmente sta alla base di Internet è infatti troppo verboso e adatto quindi solo a comunicazioni terrestri. Un messaggio partito da Marte con il normale protocollo che connette due computer terrestri, accumulerebbe un ritardo di almeno quaranta minuti e giungerebbe, data la grande distanza dalla Terra, con molti inevitabili errori dovuti a intuibili difficoltà di trasmissione.

(Questo articolo è apparso per la prima volta nel 2001 sulla pagina scientifica "Futuro" del quotidiano "Libero")

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