Dossier

Quell'impronta di DNA... L'analisi del DNA nelle indagini forensi

L'arma del delitto

Proiettili usati L’arma del delitto lascia spesso sul cadavere molte informazioni importanti.

Dalla polvere da sparo residua si può risalire al tipo di arma da fuoco, il margine della ferita indica se l’arma da taglio era affilata o seghettata, l’impronta sul collo permette di risalire al mezzo che ha provocato un soffocamento o la rottura dell’osso del collo.

Avendo un’idea dell’arma da fuoco utilizzata, si possono effettuare delle ricostruzioni al computer del tragitto compiuto dal proiettile, in grado di rivelare da dove è partito e dove è finito, se i presenti potevano vedere l’assassino o se il corpo si trovava in posizione diversa.

L’applicazione dell’analisi del DNA allo studio dell’arma del delitto riguardano in larga parte l’analisi del DNA ritrovato su oggetti contundenti, che talvolta oltre ad essere della vittima sono anche dell’assassino, anche se questo ha avuto cura di pulire l’arma.

Il sangue, infatti, può inserirsi all’interno del materiale poroso che costituisce l’arma del delitto, in tracce sufficienti per l’analisi anche se non visibili ad occhio nudo.