Dossier

Alla conquista del Pianeta Rosso

L'anno che verrà

MarsScience Laboratory Attualmente (febbraio 2005), su Marte ci sono cinque sistemi operanti: le sonde Mars Odissey, Mars Global Surveyor e Mars Express e i due rover Spirit e Opportunity.

Nei mesi e negli anni prossimi, il piccolo plotone esploratore dovrebbe essere raggiunto da altre sonde alcune delle quali ormai in avanzato stato di realizzazione.

In questo tardo 2005 dovrebbe partire la missione Mars Reconaissance Orbiter con il compito di cercare l'acqua laddove finora non è stata cercata grazia al radar italiano Sharad e di cartografare la superficie del pianeta con una risoluzione mai raggiunta prima (circa 30 centimetri).

Per il 2008 è previsto il lancio di Phoenix che atterrerà probabilmente in una regione polare per indagare le caratteristiche del ghiaccio. La missione dovrebbe inaugurare un programma ben articolato di missioni tipo "scout" che prevede di lanciare una serie di robot di piccole dimensioni e dai costi contenuti (penetratori, aerostati, orbiter e lander) ognuno dei quali adibito a un compito ben preciso in modo da coprire un gran numero di regioni marziane.

Dopo il fiasco degli inglesi con il Beagle 2, la Francia, in collaborazione con il Jpl e le agenzie spaziali di Germania e Finlandia, ha in programma di varare la missione Netlander che consiste nell'invio, con un'unica navetta, di quattro moduli tipo Beagle 2. Gli strumenti scientifici di cui saranno muniti questi moduli lander permetteranno di fare luce sulla natura interna del pianeta e del suo nucleo, sperando così di ottenere risposta al quesito legato alla mancanza di campo magnetico del pianeta.

La missione sarebbe dovuta partire nel 2007 con un vettore Ariane ma ha subito un primo rinvio.

Entro il 2010 la Nasa dovrebbe far arrivare su Marte il grande laboratorio scientifico Mars Science Laboratory, rover su ruote il cui scopo è quello di analizzare le rocce marziane bucando la superficie del pianeta e andando in profondità. L'obiettivo rimane sempre quello di recuperare tracce che confermino la presenza di attività biologica recente o passata sul pianeta.

Dopo questa fase di analisi sul posto, il programma di conquista del pianeta prevede l'invio di missioni in grado di riportare terra campioni di suolo marziano.

La fase successiva, naturalmente, è quella di inviare una missione umana sul pianeta.

I successi di Spirit e Opportunity hanno riportato Marte quasi ai fasti di un tempo.

Scienziati, politici e mass media sono di nuovo tornati sulla possibilità di sbarca sul pianeta in tempi relativamente brevi.

Secondo l'entusiasmante programma lanciato in campagna elettorale da Bush, gli Stati Uniti sarebbero pronti a far sbarcare un uomo su Marte entro il 2025, dopo essere ritornati sulla Luna e averla utilizzata con rampa di lancio verso il Pianeta Rosso.

A molti esperti, l'ottimismo del presidente degli Stati Uniti è sembrato, nel migliore dei casi, eccessivo; il programma pianificato avrebbe costi colossali, fermo restando che il problema della permanenza dell'uomo nello spazio per lunghi periodi è tutt'altro che risolto.

Gli stessi scettici si sono chiesti se non sarebbe il caso di indirizzare i finanziamenti necessari per un programma di questa portata verso la realizzazione di sonde sempre più intelligenti in grado di sostituire l'uomo in missioni tanto rischiose; questo permetterebbe non solo di giungere su Marte senza inutili sacrifici ma anche di sviluppare sistemi dotati di elevata Intelligenza Artificiale, utili non solo per andare su Marte e d'intorni.

La sfida, come ai vecchie tempi, è solo all'inizio e già reclamano il loro posto nello spazio le nuove superpotenze di Cina e India.

Marte, dopotutto, è lì che silenzioso aspetta...

"E gli uomini della Terra giunsero su Marte.

Vi giunsero perchè felici o infelici..."

(R. Bradbury, Cronache Marziane, 1954)

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