Dossier

Cinque tappe nella quarta dimensione: almanaccando sulla quarta dimensione

Iperflatlandia

Pur con tutta la sua genuina passione quadridimensionale, anche Rucker si scontra con un notevole problema: come rappresentare veramente lo spazio a quattro dimensioni? E la scelta che adotta prevalentemente è forse quella più naturale, ma, gestita con maestria com'è, dà lo stesso i suoi frutti.

Come prima cosa, richiama i fenomeni che caratterizzano la vita del Quadrato nella Flatlandia. Lì la vita non ha spessore; gli abitanti non possono superare le linee - che sono i muri delle loro case; non possono uscire dal piano né tanto meno ribaltarsi. Sono costernati dal vedere comparire e scomparire un cerchio e non riescono a capire che questo fenomeno non è altro che il passaggio di una sfera (una sfera? Ma cos'è una sfera? Null'altro che un'astrazione del tutto estranea alla vita di tutti i giorni!) attraverso il loro piano! E così via enunciando situazioni che risentono fortemente del vincolo dato dal vivere nel piano e che sono sconvolte dall'improvvisa comparsa di esseri di un Universo superiore.

La ricchezza degli esempi, dell'esposizione e della rappresentazione che Rucker concretizza, in relazione col libro di Abbott, permette di mostrare molti più fenomeni tipicamente bidimensionali. E da questi è facilissimo passare, per analogia, al mondo tridimensionale.

Così, la nostra abituale realtà a tre dimensioni, dopo poche pagine de La quarta dimensione è diventata un nuovo mondo, che non ci vergogniamo di chiamare IperFlatlandia - perché di questa conserva la struttura naturale. Di conseguenza, tutti i fenomeni quadridimensionali che Rucker ci presenta, il lettore li legge in un continuo parallelo con quanto succede in Flatlandia. E con questo, Rucker riesce a raggiungere un ulteriore obiettivo: mostrare che certe situazioni geometriche non dipendono tanto dalla specifica dimensione che uno spazio ha o non ha. Piuttosto, dipendono dall'ambiente nel quale si sceglie di interpretarle. Detto altrimenti, ci sono proprietà che valgono in uno spazio con N dimensioni, ma che vengono meno se ci restringiamo a un suo sottospazio con un una dimensione in meno.

Tutto ciò può sembrare giustamente astratto, ma Rucker riesce a renderlo vivo per mezzo dell'esposizione di alcune proprietà specifiche che, nel prossimo paragrafo, proveremo a richiamare.

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