Dossier

La ricerca nelle scienze motorie alla SUISM di Torino

Intervista al Direttore del Centro Ricerche

Lo spirito innovativo che guida gli studi in corso e delinea le attività future del Centro Ricerche dalle parole del suo Direttore, dr. Alberto Rainoldi.

- Come è nata l’iniziativa della costituzione del Centro Ricerche?

La SUISM ha un’eccellente tradizione nell’attività tecnica. Da questa Scuola sono usciti molti dei migliori preparatori e atleti che hanno dato e continuano a dare soddisfazioni nelle competizioni olimpiche, mondiali o nazionali. Tuttavia nella ricerca, intesa come attività strutturata, con un suo linguaggio e con regole internazionali di qualità, non erano state ancora investite risorse adeguate.

Il Direttore del Centro Ricerche Alberto Rainoldi Una svolta è avvenuta proprio con la nascita del Centro Ricerche, il cui obiettivo principale è creare un forte rapporto con gli studenti, in modo da educarli a questa attività, e selezionare i migliori per offrire loro un percorso affascinante e faticoso sebbene con sbocchi tuttora limitati.Questa operazione contribuirà comunque a riformulare, anche negli studenti che non proseguiranno il loro percorso nella ricerca, il corretto approccio all’uso degli strumenti di misura, al dato sperimentale e all’interpretazione e critica delle affermazioni, spesso poco fondate e solo pseudoscientifiche, che attraversano frequentemente il nostro quotidiano. Il Centro Ricerche intende divenire, nel medio periodo, una realtà di riferimento per le persone sane, potendo offrire protocolli per la valutazione e il monitoraggio della salute fisica, riferendosi così a quel bacino di utenza (per fortuna il più ampio) che normalmente non è considerato, perché nè patologico nè “estremo”.

- In che cosa consisterà il Progetto che ha preso avvio nel 2009 per la ricerca nel campo delle malattie dismetaboliche?

Oltre ad occuparsi di “persone sane che si muovono”, è stato identificato l’obiettivo di costituire un gruppo di personal trainer in grado di offrire attività fisica specifica per pazienti di varie patologie. A seconda dei casi lo scopo può essere fornire una vera e propria forma di terapia (si pensi alle malattie dismetaboliche quali diabete, obesità e ipertensione) o migliorare la qualità della vita diminuendo alcuni sintomi (come la fatica), rallentando la recidiva della malattia (si pensi alla sclerosi multipla) o aiutando a mantenere uno stile di vita che la patologia spesso modifica.

Allenamento personalizzato Due progetti sono già attivi in questo ambito. Il primo è con il CRESM - Centro di Riferimento per la Sclerosi Multipla, Dott. Bertolotto - di Orbassano. E’ iniziato da più di un anno e sono stati seguiti 15 pazienti che hanno effettuato attività fisica in palestra con un personal trainer due volte la settimana.

Il secondo è in collaborazione con il Centro Ambulatoriale per il Controllo del Rischio CardioMetabolico della SCDU Endocrinologia e Malattie del Metabolismo, Ospedale S. Giovanni Battista di Torino (Prof. Ezio Ghigo, dott. Fabio Broglio). Il progetto è appena partito e ambisce ad offrire a questo tipo di pazienti l’attività fisica (controllata e valutata nel tempo) che tutti gli specialisti propongono loro, ma che poi viene raramente effettuata. Anche in questo caso ci sono dei personal trainer formati allo scopo, che, grazie all’instaurarsi di un rapporto realmente personale, seguiranno e prepareranno l’attività individuale a seconda delle caratteristiche di ogni paziente. Al momento l’attività è a pagamento e costituisce un progetto pilota per stabilire l’impatto e l’utilità allo scopo di ampliare l’offerta futura ottenendo un finanziamento pubblico.

Queste due iniziative costituiscono un obiettivo estremamente importante perchè offrono alla città un’iniziativa per generare sul territorio una presenza attiva e utile della Scuola, permettendo così di aumentare la consapevolezza del ruolo delle Scienze Motorie nella vita quotidiana. Il laureato in Scienze Motorie, in altre parole, non si occupa soltanto di atleti d’elite e di persone “in forma”, ma è anche in grado di offrire un supporto al recupero della qualità di vita.

- Qual è il rapporto con il Laboratorio di Ingegneria del Sistema Neuromuscolare (LISiN) del Politecnico di Torino?

Il mio rapporto personale con il LISiN, di cui sono stato uno dei co-fondatori, è iniziato dal 1996 quando, insieme ad altri due neo-laureati, abbiamo vinto la prima borsa di studio per lavorare con il prof. Merletti del Politecnico di Torino, nel Laboratorio in via Farinelli. Dopo più di 10 anni di collaborazione ho ricevuto l’incarico di alcuni corsi di insegnamento presso la SUISM e, a partire dall’inizio del 2007, la direzione del nuovo Centro Ricerche.

La migrazione dal LISiN al Centro Ricerche dell’Università è stata accompagnata da un finanziamento della Compagnia di San Paolo che ha accettato la richiesta, fatta congiuntamente al Prof. Merletti, di supportare me nell’allestimento del nuovo Centro Ricerche e nella erogazione di borse di studio, e lui nella realizzazione di materiale didattico in grado di riassumere le conoscenze acquisite nei 10 anni di attività.

La collaborazione dunque è completa e, soprattutto, senza sovrapposizioni. Il LISiN è naturalmente orientato a sviluppare la ricerca di base e a valutare l’affidabilità di nuove tecniche nel campo dell’EMG di superficie, il Centro Ricerche usa l’EMG di superficie come uno degli strumenti di indagine dell’Uomo in Movimento ed è orientato a mettere a punto sistemi semplici e affidabili in grado di fornire indicazioni utili da usare nella pratica quotidiana.

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