Il telegrafo
Il telegrafo elettrico è il più collaudato dei mezzi di telecomunicazione a disposizione dei nostri avi di cento anni fa. Il modello che ha ormai preso il sopravvento è quello di Morse, che con il suo codice di sole linee e punti è veloce e robusto. Dalla sua diffusione sono avvantaggiati innanzitutto i governi, che possono scambiare rapidamente informazioni con tutte le regioni dello Stato e, con la posa di cavi sottomarini, anche le proprie colonie.
Nel 1896 in Inghilterra viene riportato, a questo proposito (1):
In Europa i governi si fanno carico dello sviluppo delle reti telegrafiche, ma alla fine del XIX secolo una grossa parte delle comunicazioni sono di carattere privato. Vengono utilizzate dagli operatori di Borsa, per scambiarsi informazioni sull’andamento dei prezzi e dei titoli, dai giornali per trasmettere rapidamente le notizie ai redattori, dalle linee ferroviarie per migliorare la comunicazione fra le varie stazioni. Lo sviluppo del telegrafo accompagna il boom del trasporto ferroviario.
Il traffico telegrafico relativo alla comunicazione familiare rimane invece una parte minoritaria del totale dei messaggi inviati. Il telegrafo viene utilizzato cento anni fa soprattutto nell’ambito lavorativo e commerciale. Questa realtà è rafforzata anche dall’idea che le tecnologie elettriche non siano alla portata di tutti, ma che il loro uso debba essere riservato agli “esperti”, escludendo con ciò i gruppi sociali più umili come i contadini, gli stranieri e le donne. In particolare per le donne “oneste” l’ignoranza tecnica é considerata una virtù che gli uomini hanno il compito di preservare.
Ecco il testo di un telegramma, riportato in una rivista specializzata in tecnologie elettriche, che una novella sposa, allontanatasi da Filadelfia per far visita alla madre, compose e spedì al marito, al costo di dieci dollari a carico del destinatario (2):