Il telefono
Questo mezzo di comunicazione dovette apparire veramente rivoluzionario ai nostri antenati quando cominciò a diffondersi: sentire arrivare lontano la propria voce parlando normalmente sembrò quasi una magia, tanto da suscitare inizialmente diffidenza e perplessità, anche da parte degli esperti.
Ecco un paio di episodi riportati da riviste tecniche, che hanno come protagonisti i contadini, quali figure emblematiche di persone non edotte che si avvicinano alla tecnologia.
Il primo racconta di un agricoltore ,che si trova costretto suo malgrado a servirsi del telefono. Gli si avvicina “timidamente”, lo scruta “con cautela”, poi prende una matita e scrive qualcosa su un pezzo di carta (3).
Il secondo aneddoto vede protagonista il fattorino di un’azienda di Aberdeen, un ragazzo di campagna, a cui è stato chiesto di badare al telefono in assenza del padrone (4):
Come per il telegrafo, le utilizzazioni del telefono alla fine del diciannovesimo secolo sono sostanzialmente professionali. All’inizio del ventesimo secolo l’uso comincia però ad estendersi all’ambito familiare, dapprima con gli uomini d’affari che vogliono essere collegati con l’ufficio anche nella casa di vacanza, poi per permettere alla padrona di casa di mettersi in contatto rapidamente con i commercianti e i fornitori. E lentamente cominciano a prendere piede anche le chiamate di cortesia o di “chiacchiere”, un uso inizialmente considerato superfluo e secondario dalle compagnie telefoniche.
Ma il “bon-ton” telefonico non deve essere stato acquisito facilmente se nel 1891 un giornalista del “Globe Democrat” esprime il seguente monito (5):
Suggerimenti che, a ben vedere, sono ancora validi oggi per le telefonate con il cellulare.....