Dossier

La missione MagISStra

Il rientro a casa

 

Missione MagISStra - il rientroDopo aver vissuto e lavorato sulla ISS per il periodo di 152 giorni pianificato per il congiunto delle Spedizioni 26 e 27, Paolo e il suo equipaggio prenderanno nuovamente posto nella capsula Soyuz, che si sgancerà dalla ISS il 16 maggio 2011. La chiusura del portellone della Soyuz segnerà la conclusione della Spedizione 27 e gli astronauti toccheranno Terra poche ore più tardi.

Il rientro che si conclude con l'atterraggio nelle steppe del Kazakistan è una procedura relativamente rapida, che non richiede più di tre ore e mezza. Poco dopo il distacco, la navicella Soyuz si separa nelle sue tre parti. Il modulo orbitale e quello di servizio bruceranno durante il rientro negli strati più densi dell'atmosfera terrestre.

Il modulo di discesa ruota in modo tale da esporre nella direzione di rientro le parti più resistenti dello schermo termico, in modo tale che possano assorbire la maggior parte del calore da attrito. Il rientro avviene ad un'altitudine di circa 120 km, quando la velocità si riduce drasticamente e l'equipaggio viene schiacciato sui sedili ad una forza di 4 o anche 5 g, ovvero l'equivalente di quattro o cinque volte il peso corporeo degli astronauti.

I paracadute e il materiale antiurto utilizzato nella Soyuz attutiscono l'atterraggio, mentre i retrorazzi rallentano la velocità subito prima dell'impatto. Dopo l'atterraggio, l'equipaggio attiverà un'antenna di comunicazione che consentirà alle squadre di recupero di individuarne precisamente la posizione.

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