Dossier

Colture tipiche piemontesi, risorse genetiche da mantenere

Il peperone Cuneo

Nell’evoluzione dei sistemi agricoli italiani degli ultimi decenni si è assistito alla progressiva sostituzione di ecotipi tradizionali, selezionati da generazioni di agricoltori, con varietà commerciali ed ibridi, spesso prodotti all’estero e commercializzati da multinazionali del settore sementiero. Ai requisiti di omogeneità e resistenza alle malattie che le nuove costituzioni presentano, con indubbi riscontri in termini di produttività, gli ecotipi selezionati in loco contrappongono una maggiore adattabilità alle singole condizioni pedoclimatiche e, spesso, una migliore qualità organolettica. Di qui è nata l’opportunità di mantenere in coltivazione le cosiddette ‘Landrace’, ovvero varietà “ricche di variabilità genetica e perfettamente inserite nei loro specifici quadri agro-ecologici, differenziati per condizioni climatiche, pedologiche e orografiche”.

Proprio su tali caratteristiche si basano le numerose politiche di tutela e promozione che gli enti locali mettono in atto per promuovere le colture tradizionali del territorio e che stimolano il mondo scientifico della ricerca. Ne è un esempio il lavoro svolto per la compilazione della tesi di laurea “Conservazione in situ di un ecotipo piemontese di Capsicum annuum L. Effetto della selezione operata dall'agricoltore sulla composzione genetica di una popolazione” (S.Artana) condotta presso la Facoltà di Agraria di Torino nel 2002, che si inseriva in un progetto più ampio di caratterizzazione a livello molecolare della variabilità genetica all’interno dello specifico ecotipo portato avanti dal Settore di Ricerca di Genetica del DI.VA.P.R.A. su esemplari appartenenti a cinque popolazioni locali. Per lo studio, esteso a due cicli colturali, si è fatto ricorso, per l’analisi molecolare, all’uso di marcatori genetici utilizzando come tecniche di analisi il RAPD (Random Amplified Polymorphic DNA) ed il AFLP (Amplified Fragment Lenght Polymorphism). Il lavoro è stato completato con le analisi relative alla morfologia e alla produttività delle varietà considerate.

Peperone Cuneo In questo caso particolare, l’interesse nei confronti della specifica tipologia di peperone ‘Cuneo’, selezionata negli anni ’50 nella zona del cuneese da alcuni operatori agricoli attivi nel settore, deriva dai suoi numerosi pregi, che trovano riscontro nel successo che la coltivazione ha avuto nell’orticoltura locale. Tra gli altri spiccano le notevoli dimensioni della bacca, il pericarpo spesso, caratteristica molto apprezzata dal punto di vista merceologico, e l’assenza della capsicina, l’alcaloide responsabile della piccantezza, poco apprezzato dal punto di vista organolettico. La rusticità e la maturazione tardiva lo rendono inoltre adatto ad essere coltivato in zone pedemontane, sia in campo che in serra, con una raccolta posticipata rispetto alle cultivar classiche.

Per approfondimenti

http://www.regione.piemonte.it/agri/ita/news/pubblic/quaderni/num22/art25-22.htm

http://prodottitipici.provincia.cuneo.it/prodotti/ortofrutta/peperone/index.jsp

Marcatori molecolari nel controllo della stabilità genetica di specie frutticole http://www.inea.it/isf/cartella%20del%20WG/Palombi%20M.A..htm

Suggerimenti