Il Duca d'Auge
Il duca è sempre in movimento. È un guerriero, un mercenario, un ribelle, un capopopolo, un avventuriero in solitaria fuga, un cavaliere con cavallo filosofo e palafreniere inevitabilmente sciocco, al confronto. Viaggia perché vuole viaggiare, va a buttarsi in situazioni che lo costringono a fuggire, a muoversi. Anche il suo apparire in cinque epoche diverse, lo aiuta a essere sempre in mutamento, in movimento.
E così, si trova a rappresentare fedelmente la possibilità di muoversi senza vincoli di nessun genere: va avanti e indietro per la Francia a per le epoche, proprio come chi si muove nello spaziotempo prediligendo gli spazi aperti, le traiettorie ampie che spaziano in lungo e in largo, incuranti del rischio di tornare indietro, sui propri passi.
Vive con noncuranza tutto ciò che è incredibile. Non si turba affatto nel saltellare su e giù tra i secoli. È perfettamente a suo agio a dialogare col suo cavallo, non solo parlante, ma anche saggio e filosofo.
La realtà varia, muta, evolve lungo strade fantastiche? Al Duca non importa, va avanti per la sua strada - senza sapere nemmeno lui quale sia - e non subisce distrazioni.