Dossier

L'Europa su Marte: la missione Mars Express

Il Beagle2: atterrare su Marte

Se Armstrong, in occasione dello sbarco sulla Luna, ha potuto dire "un piccolo passo per l'uomo, un grande salto per l'umanità", quello del Beagle2 potrebbe definirsi tutt'al più un grande rimbalzo per un piccolo robot.

Se tutto va bene, il Beagle2 sarà infatti il primo robot europeo a rimbalzare su Marte. Rimbalzare, certo, perché l'atterraggio non sarà propriamente signorile: a metà tra un fantozzi spaziale e un Paperino cosmico, protetto da diversi palloni gonfi, il robot concluderà il suo caldo viaggio attraverso l'atmosfera marziana con una serie di rimbalzi fin quando, esausta, l'energia cinetica acquistata durante la caduta non sarà completamente svaporata.

Cinque giorni prima, il "Paperino cosmico", racchiuso in una conchiglia con pareti termiche, sarà abbandonato a se stesso dalla navicella e lasciato cadere sul pianeta.

Beagle2 nell'atmosfera marziana circondato da fiamme Cinque giorni di navigazione senza perigli, poi un tuffo nella tenue atmosfera marziana alla folle velocità di 20000 km/h. E qui, per il nostro piccolo eroe arriva la prima sgradevole sorpresa: l'atmosfera, per quanto tenue, è abbastanza densa da scaldarsi, di fronte all'onda d'urto generata dalla conchiglia termica. Un attraversamento atmosferico caldissimo, dunque, durante il quale le possibilità di sopravvivenza sono tutte legate alla tenuta degli scudi di protezione.

Beagle2 con il paracadute aperto Quando la conchiglia avrà raggiunto la velocità limite di soli 1600 km/h, si aprirà un paracadute, che ne frenerà la discesa. Infine, quando mancherà circa un km all’impatto, si gonfieranno gli "air bags" e … siamo ai rimbalzi.

Il robot è costituito da due parti: il braccio mobile e il "corpo" del robot stesso. Al corpo del robot sono poi agganciati i pannelli solari che servono a ricaricare le batterie e a mantenere operativo il robottino.

Beagle2 è anche una missione fantasiosa, ricca di strumenti dai nomi che, con l'aiuto di una traduzione appena un po' ironica, appaiono generati da una fantasia allucinata rispetto alla quale Alice nel paese delle meraviglie è uno scherzo.

Il braccio mobile PAW, acronimo che significa proprio "zampa", presenta sulla sommità un vero e proprio laboratorio in miniatura (PAW sta per Payload Adjustable Workbench, la cui traduzione suona pressappoco "tavolo da lavoro flessibile per strumenti").

Beagle2 dispiegato e in funzione In pratica, lo "zoccolo" della zampa è costituito da una serie di strumenti per studiare la composizione delle rocce. Ma presenta anche delle telecamere che permettono al robot di essere indipendente nei movimenti: guarda il territorio, lo scruta, decide dove andare e che cosa fare. E un microscopio, che spia i dettagli grandi appena qualche millesimo di millimetro che "la talpa" e la "carota con la mano" espongono alla superficie.

Eh sì, perché la zampa è davvero un organo peculiare. Non solo si diparte dal corpo del robot, non solo a un'estremità possiede un laboratorio, ma alla medesima estremità porta anche una talpa, appunto. Insomma, uno strumento che può estroflettere e che è in grado di penetrare sotto le rocce per diversi cm, prelevare un campione di terreno.

Beagle2: ecco la talpa in funzione E infine, sulla zampa trova posto persino anche la succitata "carota con la mano": cioè uno strumento che buca le rocce, le frammenta, ne afferra campioni e le riconduce al corpo del robot dove vengono sottoposte ad analisi chimiche, per determinarne la composizione.

Il protagonista delle analisi è il GAP (Gas Analysis Package, "pacchetto" per l'analisi dei gas): alimentato dalle scelte della zampa con la talpa in cima e dalla carota con la mano andrà alla ricerca di carbonati e silicati, che potrebbero tradire la presenza di vita passata o addirittura presente (ma nessuno ci crede) sotto la superficie di Marte.

Il Beagle2, le cui dimensioni sono di poco inferiori al limite di risoluzione dell'HRSC e che apparirà sulle immagini come un solo pixel più luminoso degli altri, spedirà i risultati delle sue operazioni alla navicella in orbita intorno a Marte, che si prenderà l'incarico di rimbalzare i dati agli scienziati del centro di controllo dell'ESA a Darmstadt.

Come si vede, il robot potrebbe essere considerato una missione a parte guidata dall'inglese C. Pillinger della Open University, a capo di un gruppo semi indipendente di Università e industrie inglesi.

Sugli stadi di avanzamento del Beagle2, nei mesi scorsi, è calato un certo silenzio. A parte le informazioni tecniche che è possibile ricavare dal sito, non ci sono grandi notizie sull'effettiva funzionalità di "talpa" e "carota con la mano".

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